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"Grande preoccupazione e sgomento" per quello che si configura ormai come un "vero e proprio disastro ambientale di enormi proporzioni". Un disastro che "i cittadini ed i lavoratori di quella zona e del territorio circostante pagano e pagheranno nel corso del tempo". A parlare è la Cgil di Roma Sud, Pomezia e Castelli e, naturalmente, il riferimento è all'incendio della Eco X, avvenuto il 5 maggio scorso, ma i cui effetti continuano a prodursi anche ad oltre due settimane di distanza.
"Ancora nelle ultime ore - scrive in una nota la Cgil - si sono verificate nuove fiamme nello stesso luogo, con rilascio di sostanze inquinanti di ogni tipo ha dimensioni ancora non definite in tutta la loro ampiezza. Questo a conferma che la questione è ancora ben lungi dall'essere risolta, nonostante il prodigarsi di vigili del fuoco, forze dell'ordine, polizia municipale e tanti volontari che stanno dando prova di coraggio ed abnegazione a beneficio della collettività".
Vista la situazione, per la Cgil è necessario che "tutti gli enti preposti alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori e dei cittadini facciano interamente la loro parte". L'evento disastroso, dice il sindacato, "ha reso evidenti i pericoli ed i rischi esistenti sul nostro territorio ed il mancato controllo e l'inosservanza delle leggi esistenti".
"Ancora oggi - continua la Cgil - la ripresa dei fuochi in quel sito, dovuta al mancato smaltimento che doveva essere immediato, ci fa capire quante sostanze tossiche e pericolose fossero ammassate senza alcun controllo in quel luogo. Adesso bisogna fare presto per procedere speditamente alla bonifica, incaricando ditte specializzate per lo smaltimento, con controllo diretto della qualità dello smaltimento".
Accanto a questo, per il sindacato è necessario agire per "rendere possibile l’informazione sui dati del monitoraggio, nel caso fosse completo, su tutto il territorio". "Quante aziende con capannoni e/o siti industriali dismessi, prive di ogni tipo di controllo, rappresentano vere e proprie bombe ecologiche innescate?", chiede la Cgil di Pomezia.
Di qui l'appello a tutte le istituzioni competenti, Comune di Pomezia, Regione Lazio, Citta metropolitana di Roma, a "superare i ritardi e le inerzie e svolgere il compito che è loro affidato". "È passato già qualche anno da quando il Commissario che governava allora il Comune di Pomezia aveva denunciato pubblicamente la presenza nel territorio pometino di 7950 kg di amianto che doveva essere smaltito. Non ci risulta che sia stato fatto", denuncia la Cgil.
"Abbiamo chiesto un incontro con il Sindaco - conclude il sindacato - ma non riceviamo risposte. Continueremo a sollecitarlo, rivendicando il nostro ruolo, ai sensi di quanto prevede lo Statuto dei lavoratori a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini".