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“Grandi cambiamenti si affacciano all’orizzonte per la governance delle politiche attive. Si prevede, infatti, la modifica dell’assetto organizzativo di Anpal, a partire dalla nomina delle figure apicali, ma purtroppo continua a mancare un percorso condiviso e un’idea di governance nazionale che coinvolga anche le Regioni”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti in merito all’articolo 8 Modifica all’assetto organizzativo dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro contenuto nel decreto semplificazione e sostegno allo sviluppo.
Il provvedimento, spiega la dirigente sindacale “prevede la cessazione degli incarichi degli attuali responsabili alla presidenza e alla direzione generale Anpal e determina che solo al nuovo presidente verrà affidata la responsabilità di formulare proposte in materia di ristrutturazione operativa, esautorando da ciò il direttore generale. Inoltre, viene istituita la figura di direzione generale per Anpal servizi nominato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, con la conseguente decadenza dell’amministratore unico di Anpal servizi”.
Nella bozza del decreto, secondo la segretaria confederale “non si affrontano questioni urgenti che coinvolgono Anpal e Anpal servizi. In particolare – spiega Scacchetti – non si fa alcun riferimento alle risorse strutturali certe, economiche e umane, da incrementare rispetto a quelle attuali; non si fa fronte alla stabilizzazione dei lavoratori, che solo per Anpal servizi riguarderebbe oltre 600 dipendenti in tutto il Paese; nulla viene detto sull’anticipato piano di assunzioni di operatori dei Centri per l’impiego e sull’urgente stabilizzazione di quasi 1.500 precari”.
“La Cgil ha sempre ritenuto che le politiche attive fossero fondamentali per una ripresa occupazionale di qualità. Il provvedimento, pur prevedendo una trasformazione parziale, avrà comunque effetti significativi sul dlgs 150/15. Per questo – conclude la sindacalista –chiediamo al governo un vero confronto con i sindacati confederali, di categoria e con i corpi intermedi per giungere alla condivisione di obiettivi, compresi quelli ipotizzati per la nuova governance”.