Domani i lavoratori della Piselli, azienda dolciaria del perugino, scenderanno in sciopero per otto ore e manifesteranno, a partire delle ore 11.00, davanti alla sede dell'azienda a Pierantonio per difendere i circa 300 posti di lavoro che sono fortemente a rischio dopo la decisione della famiglia Piselli di vendere all'imprenditore bresciano Felice Moretti. Ne dà notizia in una nota la Cgil dell'Umbria.

L'assemblea, molto partecipata
(oltre 150 lavoratori presenti), è stata caratterizzata da un clima teso e da tanta rabbia e preoccupazione. I sindacati, Flai Cgil e Fai Cisl, insieme alla Rsu, hanno informato i lavoratori sull'incontro tenuto ieri in Confindustria a Perugia, dal quale era emersa la volontà degli acquirenti di tagliare fortemente la produzione (-40% di fatturato) e conseguentemente di ridurre drasticamente i posti di lavoro, colpendo in primo luogo i lavoratori stagionali, gli interinali, gli apprendisti e il personale delle cooperative che operano per Piselli. “Questi lavoratori - hanno spiegato i sindacati - non sono stati nemmeno presi in considerazione nei piani dei soggetti interessati all'acquisto dell'azienda”.

L'assemblea ha quindi deciso di proclamare immediatamente
uno sciopero di tutto il personale per dare un segnale forte di indisponibilità allo smantellamento di un'azienda storica e importantissima del territorio perugino.