Bene le misure a sostegno dell’edilizia proposte unanimemente dalle Regioni e assunte dal governo ma del tutto insufficienti le risposte al problema della casa. È il giudizio della segretaria confederale della Cgil, Paola Agnello Modica, dopo l’intesa raggiunta tra governo e Regioni sul piano casa. “Superate le iniziali forzature - osserva - ora si deve lavorare con sollecitudine per l’approvazione delle leggi regionali, senza aspettare i 90 giorni previsti dall’intesa, ma prestando grande attenzione ai beni ambientali e storico-culturali”. In questo modo, continua Agnello, “sarà possibile rimettere tempestivamente in moto il settore delle costruzioni per contrastare in tempo utile la crisi economica e occupazionale”.
La Cgil chiede un “particolare impegno nella promozione degli interventi di riqualificazione urbana, anche attraverso programmi di ricostruzione. Qui - continua la dirigente sindacale - non si tratta di costruire nuove realtà urbane, come auspica il presidente del Consiglio, ma di avviare programmi di riqualificazione dello straordinario patrimonio urbano nazionale, così come indicato nel progetto Cgil-Legambiente”.
Per Agnello Modica sono “del tutto insoddisfacenti però le risposte del governo al problema della casa. Se gli ampliamenti consentiranno di avere cubature aggiuntive a chi ha già casa, ancora troppo poco viene fatto per chi è in affitto. Le risorse che l'esecutivo ha reso disponibili sono solo una piccola parte di quelle che, pur destinate alla casa, ha impegnato in altri scopi”. La Cgil ricorda come “ci siano le risorse per promuovere concretamente e non a parole, un vero piano casa. Si tratta di capire - conclude Agnello Modica - se il governo ritiene il problema della casa in affitto una priorità al fine di dare risposta al fabbisogno abitativo delle famiglie in condizione di forte disagio anche a causa della crisi”.
Piano casa: Cgil, bene su edilizia ma poco per affitti
2 aprile 2009 • 00:00