"Il 10 giugno 2014, dopo una lunga e dolorosa vertenza, è stato siglato a Roma, l’accordo tra le parti (sindacali e aziendali) presso il ministero dello Sviluppo Economico; da allora, non sono stati fatti passi avanti". Così le Rsu della Fiom di Piaggio Aero spiegano la vertenza di Genova, ricordando che domani (martedì 10 marzo) è sciopero di 5 ore - dalle 13.30 alle 18.30 -, con presidio in Piazza de Ferrari davanti alla Regione alle ore 14:45.

Le Rsu della Fiom ricordano, per punti, la situazione dell'azienda e i tanti problemi aperti:

• "Dopo quasi un anno, il delivery center rimane un cantiere ancora da aprire, si è persa l’asta per l’acquisizione di un hangar (il più importante) e,  a oggi,  delle 196 persone che dovevano essere occupate tra Service e delivery center entro la fine del 2014 non vi è stato nessun  incremento.

• Da accordo, entro il 2018, il service deve occupare almeno unità e a fronte di questo non sono state acquisite  nuove lavorazioni per permettere tale aumento di personale.

• La cabina di verniciatura è ad oggi un altro nulla di fatto, ad oggi nessun inizio lavori. La cabina attuale, date le dimensioni,  potrà servire solo per i ritocchi (e quindi sicuramente non in grado di accogliere l’MPA), non esiste un piano che preveda la verniciatura del P180 a Genova, infatti  è insistente e più di una voce che il reparto “Interiors” venga collocato all’interno dello stabilimento di Villanova.

• La produzione di  P180 è paralizzata da i continui cambi di configurazione e clienti. La sperimentazione   delle modifiche per il P180 EVO è stata fatta con i velivoli di produzione, modifiche di massima importanza come cambio carrelli, modifiche eliche, motori, serbatoio supplementare, condizionamento, anti skid, scatola di derivazione.

• I prototipi MPA e P1HH subiranno sicuramente ritardi (essendo prototipi) e quindi con ricadute  sul cliente  se coinvolti in un trasferimento affrettato, non programmato e ponderato. A titolo d’esempio possiamo citare trasferimenti affrettati già avvenuti come l’esternalizzazione della carpenteria di Finale verso  nuova ditta  (non ancora pronta) o come i  motori, trasferiti senza avere pronta a Villanova la Sala Prove. Ricordiamo che un eventuale perdita di commesse nella “business unit motori” mette a forte rischio e discussione tutto il piano del nuovo stabilimento.

• Ricordiamo che la società  si è impegnata a cercare di individuare attività proprie da collocare nel sito di Genova e che a fine 2018 non ci dovrebbero essere  eccedenze perché le attuali sono considerate eccedenze temporanee.

Cominciamo ad avere forti dubbi su quali siano le vere intenzioni dell’ Azienda nei confronti degli impegni presi in sede ministeriale, sull’investire in quel che rimane di Genova e sull’avvio della produzione a Villanova", conclude.