"Apprendiamo con favore che l’onorevole Rostellato del Pd si è espressa a sostegno dei lavoratori del settore della pesca, intervenendo con un emendamento sulla proposta di testo unificato 'Interventi per il settore ittico', all’esame della commissione Agricoltura della Camera. Il testo, necessario al rilancio della pesca, non tiene in realtà in considerazione le problematiche che come organizzazioni sindacali, da tempo portiamo all’attenzione della politica. Riteniamo, infatti, fondamentale ripartire dai temi del lavoro, se si vuole rilanciare veramente quest’attività". È quanto dichiara la Flai Cgil in un comunicato.
"Nel settore manca un ammortizzatore sociale strutturato e anche il Fospe (fondo di solidarietà per la pesca), che potrebbe essere una soluzione, non è in condizioni di rispondere alle necessità dei marittimi se non rifinanziato dallo Stato. Da tempo, sentiamo proposte d'intervento, ma finora il comparto è senza tutele per il futuro. Il lavoro del pescatore non è riconosciuto tra quelli definiti usuranti e tantomeno gli vengono riconosciute le malattie professionali legate alla specificità del mestiere. Inoltre, non ci stancheremo mai di ricordarlo, nella pesca non si applica il dlgs 81/2008 sulla sicurezza, importante in una realtà dove gli infortuni si caratterizzano per la loro gravità. Un'attività dove ammalarsi e infortunarsi equivale a perdere il posto di lavoro, per una norma dettata dal codice della navigazione che ne dispone appunto lo sbarco. Questi temi, da tempo denunciati, oggi sono raccolti in un emendamento al testo unificato che delega il governo a trovare una soluzione entro 18 mesi. Perciò, chiediamo alla politica un sostegno a tale iniziativa per riconoscere ai pescatori quei diritti basilari che sono assenti nel mondo dell'ittica", conclude la nota sindacale.