I sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl con i rappresentanti Rsu dell’Area Vasta n.1 hanno deciso che giovedì 6 dicembre, presso la sede dell’Area Vasta n.1 di Fano, in via Ceccarini, si terrà alle ore 10.00 un’assemblea di tutto il personale con relativo presidio alle ore 11.00, per denunciare le ricadute economiche sulle buste paga di tutto il personale infermieristico, socio-sanitario, amministrativo e tecnico determinate dalla decisione dell’ente di sospendere le progressioni orizzontali al personale relative agli anni 2015 e 2016.
Dopo l’immediata interruzione delle relazioni sindacali con l’azienda, i sindacati di categoria denunciano che sono a rischio anche altri istituti contrattuali, come le indennità di turno, che il fondo produttività ogni anno distribuisce quote unitarie minori, che esistono arretrati di fondi contrattuali non ancora distribuiti e che le nuove proposte di regolamenti sono peggiorative rispetto alla situazione attuale.
“Quanto descritto – scrivono in un comunicato congiunto – genera sfiducia e rabbia nei lavoratori del comparto sanità perché il tutto si traduce in un rilevante danno economico sugli stipendi, retribuzioni che si aggirano intorno ai 1.400 euro mensili, ben al di sotto dei lauti stipendi dei tanti, forse troppi, super manager regionali. Un accanimento verso i dipendenti che si colloca in un contesto generale in cui, da un lato, Regione e Asur Marche continuano sistematicamente a tagliare e risparmiare sul personale con la mancata attuazione del turn over e con il blocco delle assunzioni al 31 dicembre 2018, e dall’altro si sbandiera il prolungamento degli orari di apertura dei servizi pubblici per l’abbattimento delle liste d’attesa. Con quale personale? Le recenti stabilizzazioni dei precari, certamente positive, non possono essere considerate, nei fatti, come unità lavorative aggiuntive”.
I sindacati e la Rsu “non vogliono essere complici di un sistema che dimostra sempre meno capacità di accogliere le istanze dei lavoratori del comparto, impegnati ogni giorno a garantire i servizi essenziali di assistenza e sottolineano che quanto denunciato determina pesanti conseguenze sulla vita dei lavoratori e anche sulla collettività”.