La provincia di Pesaro Urbino, la “provincia bella, la provincia del fare”, secondo un’indagine dell’Ires Cgil Marche, basata sull’elaborazione dei dati Inps delle domande di disoccupazione (Aspi) accolte e messe a confronto negli anni 2013 e 2014, fotografa, per la prima volta, come la pesante crisi economica colpisca maggiormente le zone dell’entroterra e di Urbino e Montefeltro in particolare. In percentuale il 2014 nella provincia di Pesaro segna un -0,4 per cento rispetto al 2013 mentre il dato complessivo regionale è pari a + 2 per cento.

Nel 2013, nella provincia, le domande accolte sono state 4.128 rispetto alle 3.793 del 2014. Tuttavia, la ricerca dell’Ires Cgil Marche evidenzia dati sulla disoccupazione diversi nelle varie zone della provincia.
A Fano, infatti, le domande accolte rispetto al 2013 risultano superiori del 3,4 per cento. Stessa percentuale a Fossombrone (entroterra fanese). Ma il dato peggiore riguarda Urbino con un + 11,4% nel 2014 rispetto all’anno precedente.

“Questi anni di crisi, in un territorio come questo – commenta Simona Ricci segretaria generale provinciale Cgil –, con quasi il 60% di produzione manifatturiera artigiana e composta di piccolissime imprese, hanno lasciato un segno doloroso e forse indelebile. In particolare nell'entroterra dove, nonostante lo sforzo collettivo di riqualificazione nei settori del turismo ecostenibile, della cultura, dell'agricoltura biologica, la crisi del manifatturiero è molto pesante.

Per queste ragioni abbiamo più volte proposto alle istituzioni locali e alle associazioni di categoria di lavorare a un’ intesa per il lavoro e lo sviluppo, fatta di azioni concrete e di interventi a breve, medio e lungo termine, con l’obiettivo di ripensare lo sviluppo di quei territori su basi nuove e più solide del passato; anche cogliendo tutte le sue potenzialità come la programmazione dei fondi europei 2020 che, attraverso il Por Marche, affida alle aree interne obiettivi, azioni e strumenti dedicati. Siamo favorevoli a un'intesa capace di produrre sia "pensieri lunghi" per lo sviluppo, sia azioni anticrisi per sostenere nell'immediato le persone in difficoltà e accompagnarle, attraverso una sinergia tra politiche attive per il lavoro e politiche sociali, verso un'esistenza più dignitosa che abbia al centro il lavoro”. In tutta la regione Marche, nel 2013 le domande accolte state 32.931, mentre nel 2014 sono state 39.809.