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Venerdì 13 ottobre la Rsu Perugina, insieme ai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, tornerà a sedersi al tavolo di Confindustria a Perugia di fronte ai manager della Nestlé, per provare, ancora una volta, a sgombrare il campo da quei 364 esuberi che la multinazionale svizzera vorrebbe imporre allo stabilimento di San Sisto, la fabbrica del famoso Bacio Perugina.
Ma questa volta i rappresentanti dei lavoratori potranno presentarsi al confronto con le spalle un po' più larghe. Sabato 7 ottobre, infatti, è stata una giornata importante per Perugina e per Perugia tutta. La Rsu aveva chiamato la città a stringersi intorno alla fabbrica, organizzando una manifestazione di piazza, nel centro storico della città, proprio per riportare, appunto, "il Lavoro al centro". E la città ha risposto. Prima virtualmente, rendendo virale l'hashtag lanciato dagli stessi operai #IoDifendoLaPerugina, anche grazie al supporto di personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport, come il campione del mondo Marco Materazzi, e l'indimenticato "penna bianca", Fabrizio Ravanelli, perugino doc.
Ma poi dai social la protesta si è spostata nella strada. E sabato mattina circa 2mila persone hanno affollato piazza Matteotti, dove sul palco allestito dai sindacati Cgil, Cisl e Uil si sono alternati al microfono lavoratori e lavoratrici non solo della Perugina, ma anche di tante altre realtà che si trovano in difficoltà e dove i posti di lavoro sono a rischio. Dall'Ast di Terni ("buona lotta compagni, noi saremo al vostro fianco") alla Colussi, passando per la ex Merloni e la ex Novelli (molte le realtà con un "ex" davanti, a testimoniare le enormi difficoltà che attraversa il mondo del lavoro umbro), senza dimenticare la logistica, il commercio, il lavoro pubblico, gli studenti, i pensionati. E poi, un mare di associazioni, rappresentanti istituzionali, della chiesa, dei partiti e tanti singoli cittadini. Molto apprezzata, infine, la presenza di una delegazione di lavoratori della Froneri di Parma, altra azienda della galassia Nestlé alle prese con la politica dei licenziamenti voluta dalla multinazionale.
In piazza a Perugia c'erano anche i segretari nazionali della Flai Cgil, Mauro Macchiesi, e della Uila Uil, Pietro Pellegini. E c'era pure Maurizio Landini, segretario confederale della Cgil nazionale: "Sono venuto perché questa non è una vertenza locale, ma parla all'intero paese – ha detto ai giornalisti dopo aver ascoltato gli interventi dei delegati – e questi lavoratori hanno il sostegno della Cgil nazionale. C'è bisogno che il governo insieme a noi e insieme a tutti i lavoratori chieda alle Nestlé di cambiare posizione, di far applicare gli accordi e di fare investimenti che garantiscano una prospettiva e il lavoro".
"Adesso è a questa piazza che Nestlé deve delle risposte, non solo a noi lavoratori e ai nostri sindacati", spiega Luca Turcheria, coordinatore della Rsu di San Sisto. "Ci aspettiamo che i manager cambino atteggiamento e non si presentino di nuovo al tavolo per parlare di esuberi – aggiunge il rappresentante dei lavoratori Perugina –, piuttosto, come ci ha detto di fare la viceministra Bellanova, dobbiamo tornare a ragionare di investimenti, di piano industriale, di crescita. Perché la nostra fabbrica ha tutte le possibilità per riassorbire gli esuberi producendo di più".