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“Il comitato centrale della Fiom Cgil considera un primo risultato importante l'avvio di un tavolo unitario di negoziato fra i sindacati metalmeccanici e Federmeccanica per ricostruire un rinnovato contratto nazionale di lavoro”. È quanto si legge nel documento presentato al comitato centrale della Fiom dalla segreteria nazionale e approvato con 116 voti a favore. Nel testo, il sindacato delle tute blu della Cgil, evidenzia il “crescente consenso ricevuto in questi anni dalla nostra organizzazione nelle elezioni delle Rsu nei luoghi di lavoro, la conferma di un alto livello di iscrizioni e la quantità e qualità di accordi aziendali e di gruppo realizzati”.
Dati che certificano nel loro insieme “una rappresentanza tendenzialmente maggioritaria della Fiom – si legge ancora nel documento - anche sulla base di quanto previsto dall'Accordo interconfederale del 10 gennaio 2014, che regola per la prima volta validità ed esigibilità generale del ccnl sulla base della reale rappresentanza delle organizzazioni sindacali e del voto referendario certificato delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici”.
Il comitato centrale, di fronte alla proposta organica e complessiva avanzata da Federmeccanica (che delinea un nuovo assetto contrattuale) ribadisce “la necessità di ricercare un'intesa che affermi il ruolo del ccnl quale strumento di tutela e di rafforzamento del potere d'acquisto del salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici”.
Questo è per la Fiom un “punto dirimente” del negoziato, in quanto la proposta avanzata da Federmeccanica indica quale condizione per il rinnovamento del ccnl la trasformazione dei minimi salariali in minimi di garanzia non derogabili, “però - sottolinea la categoria dei metalmeccanici Cgil - con una modalità per la quale gli aumenti non verrebbero più erogati a tutti, ma solo a una minoranza delle lavoratrici e dei lavoratori. Infatti il salario fisso erogato in azienda assorbirebbe qualsiasi aumento del ccnl”.
Il comitato centrale della Fiom, nel condividere il giudizio espresso dalla delegazione trattante, conferma dunque la necessità di “sviluppare il negoziato su tutti i contenuti finora emersi”, a partire dalla “piattaforma approvata con referendum dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici che ha, fra gli altri, come punti qualificanti e innovativi la contrattazione annua del salario, l'unificazione dei diritti, l'estensione delle tutele a tutte le forme di lavoro e la qualificazione del ruolo negoziale delle Rsu a partire dagli orari di lavoro, l’estensione della contrattazione aziendale con specifiche norme di rinvio, la riforma dell’inquadramento, il diritto alla formazione, la sanità integrativa, la gestione degli appalti, la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Per quanto ci riguarda – si legge ancora nel documento approvato dal comitato centrale - il negoziato per ricostruire un rinnovato contratto nazionale deve misurarsi su cosa serve per rilanciare gli investimenti, difendere ed estendere l’occupazione stabile, favorire una qualificazione e innovazione dei sistemi produttivi e dei prodotti realizzati nel nostro Paese e far ripartire i consumi interni e far crescere la produttività generale del sistema”. Il comitato centrale ha dato quindi mandato alla segreteria nazionale, in previsione dei prossimi incontri di trattativa fissati per il 21 e 28 gennaio, di verificare con Fim e Uilm la possibilità di definire un giudizio e una proposta comune.
Il comitato centrale considera altresì “importante il lavoro in corso tra Cgil, Cisl e Uil per la definizione di una proposta comune per un nuovo sistema di relazioni sindacali che sarà presentata e discussa il prossimo 14 gennaio”. La Fiom considera però “necessario” che tra le confederazioni “si discuta anche della possibilità di mettere in campo un'iniziativa di mobilitazione a sostegno del rinnovo dei contratti nazionali, di una modifica delle pensioni e di una reale estensione degli ammortizzatori sociali”.
Infine, la Fiom giudica “importante e puntuale” la proposta avanzata dal comitato direttivo della Cgil della “Carta dei diritti universali del lavoro e nuovo statuto dei diritti dei lavoratori”. Tutta la Fiom è impegnata a realizzare su tale proposta la consultazione straordinaria delle iscritte e degli iscritti sui due quesiti predisposti rispettivamente per l’approvazione della proposta di legge di iniziativa popolare e per la condivisione dell’impegno della Cgil a promuovere quesiti referendari abrogativi.