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"È urgente e indifferibile un intervento straordinario a partire dal lavoro per il sostegno al reddito delle popolazioni colpite, è necessario agire sugli ammortizzatori sociali a tutela del lavoro e dei lavoratori di tutte le categorie". È quanto si legge in una nota della Cgil nazionale a seguito dell'emergenza determinata dai nuovi eventi sismici e dalle avverse e straordinarie condizioni meteorologiche. Per la Confederazione "non è sufficiente aggiungere risorse e prorogare i termini dei provvedimenti contenuti nel dl. 189/2016. Il cratere del sisma si è allargato e a ciò si aggiungono le zone colpite dall'emergenza neve: sono state coinvolte quindi nuove attività produttive, vi sono nuove sospensioni e chiusure di attività, nuove situazioni di impossibilità a raggiungere i luoghi di lavoro, imprese pubbliche e private".
Al governo la Cgil chiede quindi di "introdurre, in deroga ai decreti del Jobs Act su ammortizzatori e Naspi, nuove misure aggiuntive di cigo, cigs, mobilità e cassa in deroga, oltre che allungare i tempi di copertura della Naspi. Gli effetti temporali di tali misure dovranno essere considerati neutri, cioè nulli rispetto ai contatori di legge". In relazione poi alla sospensione delle imposte sui redditi, la cosiddetta busta paga pesante, per la Cgil "devono essere completamente riviste le modalità di accesso e restituzione, per evitare ulteriori appesantimenti delle condizioni materiali delle popolazioni colpite".
Contestualmente, aggiunge la Confederazione, vanno “ripristinati immediatamente i servizi sociali minimi delle aree colpite, indispensabili per ricreare condizioni accettabili di cittadinanza. Sono necessari provvedimenti di potenziamento del personale interessato attraverso assunzioni, consolidamenti del personale precario, attività di supporto e formazione per quello attualmente impiegato".
"Per scuole, le università, per le strutture di assistenza sociale e sanitaria, per le sedi amministrative e istituzionali dell’area, riteniamo che - prosegue la nota - lo Stato deve consentire una rapida e semplificata assunzione di personale qualificato e adatto a gestire sia la fase di emergenza che quella successiva di reinsediamento urbano e sociale. In particolare - si sottolinea - per le istituzioni scolastiche devono essere garantite tutte quelle condizioni che a partire da oggi e per il prossimo anno scolastico non determinino arretramenti del servizio o dell'insediamento sul territorio". Per la Cgil "gli Uffici Straordinari per la Ricostruzione necessitano di rafforzamento degli organici e di momenti di addestramento e formazione specifici, anche redistribuendo nei territori interessati le competenze e le risorse professionali sperimentate in precedenti eventi di questa natura".
Secondo il sindacato di Corso d'Italia "l'esperienza degli ultimi giorni, e degli ultimi anni, dimostra che quando si dismettono le normali attività di manutenzione del territorio e quando si ignorano le logiche della prevenzione dei rischi, le conseguenze sulle persone e sulle cose diventano drammatiche". Nella nota si evidenzia poi come "anche la spesa pubblica destinata agli interventi di emergenza è maggiore e meno programmabile di quanto non possa essere destinato a un programma pluriennale di manutenzione e prevenzione. Questa logica sembrava essere contenuta nel programma 'Casa Italia', di cui a oggi si sono perse le tracce, segno che non era un impegno così solido come il Governo l’aveva presentato".
"Le mappe del rischio sismico, franoso e alluvionale - denuncia la Cgil - sono ben note da anni, ma nulla si è fatto per prevenirne e ridurne gli effetti nefasti per le comunità e le economie dei territori interessati. Chiediamo quindi al governo di definire al più presto un 'Piano Italia' di manutenzione del territorio e prevenzione dei rischi che sia in grado di intervenire con investimenti pubblici e privati nella messa in sicurezza degli edifici pubblici (sanitari, scolastici, amministrativi) e delle infrastrutture di servizio (strade, reti di distribuzione dell’energia, bacini idrici), nel consolidamento dei crinali montuosi con opere opportune di rimboschimento, nella verifica degli alvei e degli argini dei fiumi".
La Cgil, conclude la nota, da tempo sostiene "la necessità di considerare il territorio nazionale come una risorsa da valorizzare e non disperdere, in coerenza con il 'Piano del Lavoro' e il 'Piano straordinario sull'occupazione giovanile e femminile', per favorire lo sviluppo e la crescita economica".