Pensioni, territori, automotive e immigrazione. Questi i temi al centro del direttivo delle Camere del Lavoro della Cgil di Potenza che si è svolto a Potenza nella sede di via del Gallitello.
“Fa specie ascoltare, a ridosso della imminente campagna elettorale – ha detto il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo summa - che il problema del Paese è il lavoro ed in particolare l’assenza di lavoro per i giovani dopo che si sono frantumate le basi su cui poggiava il nostro sistema giuslavoristico senza dare alcun sostegno strutturale alle politiche attive del lavoro, cosa che noi abbiamo sempre denunciato, a partire dal Piano del lavoro del 2013. Se si fossero ascoltate le nostre richieste di non sprecare risorse nelle politica dei bonus e negli sgravi indistinti agendo, invece, sugli investimenti probabilmente la condizione del Paese sarebbe diversa. Convertirsi adesso sulla via di Damasco, dopo aver determinato le condizioni economiche di questo Paese, richiede un po’ di autocritica e maggiore responsabilità”.
È in questo contesto che secondo Summa si inerisce la legge di bilancio e la questione pensioni. “Fa altrettanto specie - ha continuato - che solo adesso qualcuno scopra come l’Ape social non dia i frutti sperati, esaminando i dati come se fosse un osservatorio Istat. Non a caso come Cgil abbiamo chiaramente espresso insoddisfazione per il confronto con il governo in quanto non rispondente ai bisogni del Paese e non risolutivo rispetto alla questione dei lavori gravosi. La riforma previdenziale non è solo un problema di sostenibilità economica, ma di stigmatizzazione di una diseguaglianza che penalizza i pensionati ma soprattutto i giovani in un quadro normativo previdenziale che così com’è non permette loro l’accesso. Ecco perché continuiamo a dire che bisogna modificare la legge Fornero e assumere come priorità la separazione tra previdenza e assistenza. La nostra mobilitazione sulle pensioni e sulla legge di bilancio non si è davvero esaurita con la giornata di sabato 2 dicembre. Stiamo preparando a livello nazionale una nuova mobilitazione che ci accompagnerà fino all'approvazione della legge di bilancio per continuare a chiedere risposte al mondo del lavoro. Per i giovani, i non più giovani, le donne, per i lavoratori”.
Tutto ciò in Basilicata si coniuga con “una ristrettezza di risorse – ha detto – che toccherà la carne viva dei lavoratori. Il governo regionale non può limitarsi a elencare le criticità. Quando si governa si governa, si fanno le scelte, l’elenco spetta a chi rivendica. E noi rivendichiamo politiche industriali per questa regione, dal manifatturiero all’automotive, settori che se non attenzionati vedranno una seria perdita di posti di lavoro”.
Infine un cenno sulla questione migranti, rispetto alla quale è necessario “sfatare il mito secondo cui tolgono lavoro determinando la crisi che è invece conseguenza di una globalizzazione non regolata in cui il mercato e i bassi salari limitano la capacità di contrattualizzazione”, e sulla memoria storica, patrimonio ancora di più da tutelare in un momento in cui crescono gli episodi di stampo neofascista. Il direttivo ha approvato un ordine del giorno in cui condanna questi “comportamenti gravissimi, rispetto ai quali uno Stato democratico e antifascista non può e non deve restare indifferente; a tal proposito, preoccupa fortemente la tendenza, da parte di alcune forze politiche, a minimizzare detti episodi che rappresentano invece allarmanti segnali di un clima crescente di violenza di stampo fascista. Non bastano le azioni repressive. Occorre che lo Stato, la politica, e tutti i soggetti che si riconoscono nei valori costituzionali agiscano assieme per rafforzare la cultura dell’antifascismo a tutti i livelli, a partire dalle scuole dove, proprio nelle recenti elezioni studentesche, si è vista una preoccupante affermazione di organizzazioni dichiaratamente ispirate al fascismo. La Cgil, che ha storicamente contribuito alla sconfitta del fascismo, con la strenua la difesa dei valori democratici in ogni contesto, non può restare indifferente di fronte al dilagare di questi atti, e continuerà ad agire, come ha sempre fatto, per la difesa dei valori affermati dalla Costituzione Italiana e la diffusione, a partire dai luoghi di lavoro, dei valori dell'antifascismo”.
Rispetto alla conservazione della memoria la Cgil Basilicata sta lavorando a un progetto di valorizzazione della storia della Cgil in Basilicata attraverso un archivio storico il cui materiale sarà messo a disposizione dei territori e delle scuole.