“Le condizioni di difficoltà che i pendolari sono costretti ad affrontare ogni giorno per recarsi a lavoro, soprattutto per raggiungere la Capitale, è un dato evidente e incontrovertibile che ci spinge a continuare, insieme alle associazioni di pendolari, in un'azione di denuncia e sensibilizzazione del problema”. Così, in una nota, Livia Potolicchio, segretaria della Cgil di Roma e del Lazio. “È un argomento – continua – che ha ricadute importanti nella vita delle persone sia dal punto di vista economico che della qualità della vita e quindi sulla salute stessa dei cittadini. Sono state destinate risorse importanti, dalla Regione Lazio, al tema dei trasporti e in alcuni casi sono state risolte problematiche difficili: pensiamo al mandato, che sembrava impossibile, di abbattere il debito di Cotral e invece portato in attivo mantenendo gli investimenti. In merito a questo risultato specifico vogliamo ringraziare tutti i soggetti che lo hanno reso possibile: i lavoratori e i rappresentanti sindacali, i dirigenti, l’amministrazione regionale”.
Ma gli altri obiettivi a Roma e nel Lazio sono ancora lontani dall’essere raggiunti e chi si occupa di mobilità non può ignorare le enormi difficoltà che ogni giorno i pendolari affrontano nel loro lento avvicinamento al luogo di lavoro. “La Roma Lido, la Roma Civita Castellana Viterbo, tutte le FL che convergono sulla città – insiste Potolocchio – presentano problemi vecchi senza soluzioni, mentre è sul ferro che occorre concentrarsi per migliorare la situazione nel suo complesso. Gli investimenti ci sono, e questo è un fatto, ma rimangono nei bilanci. Bisogna far partire i cantieri per raggiungere qualche obiettivo concreto che rilanci l’occupazione, riduca le emissioni e riesca a rendere più umana la vita di più di un milione di lavoratori pendolari, in particolare sulle tratte ferroviarie. Queste richieste pressanti, che in alcuni casi diventano esasperate, ci sono state sottoposte dai comitati dei pendolari più rappresentativi e dell’osservatorio con cui intratteniamo rapporti costanti, come testimoniato dal Patto di consultazione permanente tra lavoratori del settore dei trasporti e i comitati dei pendolari del giugno del 2017”.
Così conclude la nota: “Non si può certo dire che tutto va bene quando, solo per fare un esempio, in pochi giorni si accumulano oltre 230 reclami a Trenitalia e chi protesta per i disservizi, alcuni dei quali provocati da scelte organizzative e non da motivi tecnici, non vede soluzioni ma la presenza delle forze dell’ordine in stazione. Abbiamo sottoscritto proprio il 20 novembre un protocollo sulle relazioni sindacali in Regione e quindi cogliamo l’occasione per confermare la nostra volontà di affrontare nei tavoli istituzionali il problema del pendolarismo, insieme a chi rappresentiamo come Cgil: i lavoratori del settore e tutti quelli che usano i mezzi pubblici, i cittadini, i pendolari, le associazioni di consumatori”.