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“Il governo risponda a questa piazza, ai tanti anziani che hanno creduto nel cambiamento, perché è un idillio che sta finendo. Se non ci saranno risposte certe, questo sarà solo l'inizio della mobilitazione che proseguirà, se sarà necessario, anche con quel vecchio, logoro strumento, che si chiama sciopero generale”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, concludendo la manifestazione unitaria dei pensionati a Roma in Piazza del Popolo. “Oggi – ha detto dal palco il leader sindacale – dimostriamo che insieme il paese si può riprendere. Insieme, presidente Renzi, e non da soli: vogliamo riposte e un confronto serio con il governo, non scappatelle”.
La manifestazione si è aperta e poi anche conclusa con il ricordo del giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto, Giulio Regeni, e con il sostegno a tutte categorie che stanno affrontando il rinnovo del contratto: “Il sindacato unitario dei pensionati – ha detto Pedretti – è vicino a tutte le categorie in lotta per i diritti e contro la vergognosa piaga del caporalato. È con i lavoratori precoci e gli esodati colpiti ingiustamente dalla legge Fornero. Chiediamo la pensione senza tagliole. Siamo qui insieme, contro chi vuole dividere i giovani dagli anziani, perché l'unità è la nostra grande forza: l'unità sindacale è la risposta più vera ai gufi”.
Il governo ha convocato per il 24 maggio i sindacati confederali. “È il frutto – osserva l'esponente dello Spi – anche di questa manifestazione. Ora però si apra il confronto per dare risposte a questa piazza che rappresenta milioni di persone. Non chiediamo la luna nel pozzo, ma una nuova legge sulla rivalutazione legata al costo della vita. Chiediamo di pagare meno tasse, perché ne paghiamo troppe; gli 80 euro come tu ci hai promesso, Matteo, e di togliere l'intervento sulla reversibilità: non eravamo noi a inventarcelo”.
“Siamo qui a lottare con i giovani – conclude – per cambiare la legge Fornerno, per cancellare quella ingiustizia. Al governo chiediamo di investire in tecnologia, turismo, bellezza del paese, agricoltura. Cioè di investire sul lavoro, solo così usciremo dalla crisi. E così alla imprese chiediamo di tornare a investire nel lavoro, non nella finanza allegra”.