"Credo ci siano stati due limiti rilevanti nella costruzione del Pd". E' questa l'analisi dell'ex presidente del Senato, Franco Marini, in un'intervista al Corriere della Sera. Il primo, a suo giudizio, "è che è stato difficile, all'inizio, allontanarci almeno un pò dall'idea di partito liquido, all'americana". Non è stato costruito uno schieramento presente sul territorio, vicino ai militanti, con i dirigenti che chiedono la legittimazione attraverso il congresso. Poi "non si è avuta la percezione - prosegue - che la prima urgenza per questo partito ambizioso era la definizione del suo profilo culturale". Per ottenere una seria impronta riformista, secondo Marini, "bisogna dare risposte riformiste ai cittadini sui temi cruciali del Paese". Esclude comunque l'ipotesi di una nuova scissione, spiegando che "semmai il vero rischio è la deriva debole di un partito che non riesce ad esprimere una proposta di sintesi".
Pd, Marini: è mancato profilo culturale / Corsera
19 febbraio 2009 • 00:00