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Dopo il presidio nazionale del 9 dicembre davanti Montecitorio e l’incontro con la presidenza della Camera dei deputati, non si ferma la protesta dei patronati del Ce.Pa. (Acli, Inas, Inca e Ital) contro i tagli al finanziamento.
Una nuova ondata di chiusure programmate degli uffici, previste tra l’11 e il 15 dicembre nelle principali città, accompagnerà la discussione in Parlamento della legge di stabilità fino alla sua approvazione definitiva.
"L'incontro con Carlo Leoni, capo gabinetto della presidenza della Camera – spiega Morena Piccinini, presidente Inca - è stato utile per dare un quadro d'insieme delle nostre richieste. Noi chiediamo di eliminare totalmente qualsiasi ipotesi di riduzione e di dare tempo ai patronati di organizzarsi coerentemente con gli impegni assunti nel 2015, soprattutto in considerazione del fatto che il taglio dei 28 milioni di euro si prefigurerebbe per il 2016 come taglio di cassa, ovvero andrebbe a incidere su un'attività già svolta, sul lavoro già fatto, con effetto retroattivo, e contemporaneamente andrebbe a finanziare i tagli che il ministero del Lavoro è tenuto a fare in nome della spending review, appropriandosi, a quel punto, di soldi non suoi, ma dei lavoratori. Un intervento inaccettabile perciò che potrebbe rivelare addirittura qualche dubbio di incostituzionalità".