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Stato di agitazione di tutto il personale dei Centri per l’impiego a livello nazionale e presidio il 7 novembre a Roma, sotto il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, in via Veneto, dalle ore 14. A darne notizia, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. “A quasi due anni dalla riforma delle province, e da oltre un anno dall’inizio del riordino degli istituti del mercato del lavoro, la situazione in cui versano i Centri per l’Impiego, servizi fondamentali per le politiche attive del nostro Paese, è al limite del tracollo”, affermano i sindacati.
“La scadenza del 31 dicembre prossimo delle convenzioni che garantiscono il finanziamento, e quindi il funzionamento dei Centri per l’impiego, e dei contratti a tempo determinato dei circa due mila precari che vi lavorano, senza nessuna prospettiva per il futuro, rende incerta la tenuta di questi servizi – proseguono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl –. A cui si aggiungono la drammatica situazione in cui versano le strutture, le strumentazioni ormai inadeguate, i finanziamenti insufficienti e in cronico ritardo e il conflitto di competenze e funzioni che si è determinato dopo la legge Delrio. Un servizio fondamentale per i cittadini ormai al collasso, che è lasciato alla deriva dalle istituzioni coinvolte”.
Per queste ragioni, concludono i sindacati, “metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per non disperdere il vasto panorama di professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori e per garantire la tenuta di servizi veramente di qualità per i cittadini. A partire dal presidio del 7 novembre, andremo avanti con forza, finché il governo non ci darà risposte adeguate a un quadro di estrema incertezza, qual è, ad oggi, quello dei centri per l’impiego, e non si attuerà una vera azione che tuteli servizi d'importanza strategica per la crescita del Paese, per i lavoratori e per i cittadini”.