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Le lavoratrici e i lavoratori del commercio, della distribuzione organizzata e della distribuzione cooperativa sono pronti alla mobilitazione. Stanchi dei continui attacchi a diritti e salario, si stanno mobilitando anche per coinvolgere e sensibilizzare cittadini e clienti per supportare la loro battaglia. Damiana lavora alla Coin e insieme ai 34 suoi colleghi (3 uomini e 31 donne) partecipa allo sciopero del 7 novembre. "Voglio rivendicare il diritto al contratto nazionale: il settore del commercio è tra i meno regolamentati, il non voler sottoscrivere un contratto vuol dire lasciare in mano tutto alle aziende”. Un aspetto bello del tuo lavoro? “Il rapporto con la gente: potrebbe essere un bel lavoro, se non ci fossero tante difficoltà”. Un aspetto brutto? “Siamo sempre a disposizione dell’azienda, anche per le feste e le domeniche, non abbiamo più tempo per le nostre famiglie”. Una parola, una frase per invitare gli altri lavoratori allo sciopero. “#FuoriTutti è efficace, mi piace”.
«I diritti sono di tutti e vanno difesi: lasciare alle future generazioni un mondo migliore è un dovere di tutti»
Nonostante le tante difficoltà, gli addetti del settore vivono il proprio lavoro con entusiasmo e professionalità. Cristina lavora nel mondo della grande distribuzione a Roma e secondo lei l’aspetto positivo è “il contatto con le persone che ti fa tornare a cosa contenta, un valore aggiunto che fa uscire dalla monotonia”; mentre il lato negativo è la mancanza di tempo per i propri affetti: “Ho tre figli e non riesco a gestire la famiglia. Non possiamo avere una vita familiare e sociale e siamo retribuiti sempre meno”. Perché scioperi? “Sciopero, dice Cristina, perché non vogliamo un rinnovo del contratto così come lo propone Federdistribuzione”. Una parola, una frase per invitare gli altri lavoratori allo sciopero: “Tutti insieme possiamo riuscirci”.
Dare una scossa a questo stallo del contratto è il motivo per cui Raffaele scende in piazza. Ci sarà adesione? “Sì, lo sciopero è abbastanza sentito” dice Toscano, in forza presso la macelleria di un ipermercato da più di 6 anni. Un aspetto bello del tuo lavoro? “Il contatto con la gente”. Un aspetto brutto? “Lavorare la domenica e i festivi. Io sono anche fortunato perché lavoro solo “24 domeniche l’anno, ma altri colleghi sono sempre di turno durante le domeniche e i festivi”. Le aperture nei giorni festivi e la domenica hanno portato solo un peggioramento della qualità del lavoro e dei servizi alla clientela per la presenza di meno addetti. Una parola, una frase per invitare gli altri lavoratori allo sciopero? “È una delle ultime occasioni per fare qualcosa e farci sentire: ci stanno calpestando tutti i diritti. Potremmo non avere più la possibilità di sciopero”.
La campagna #FuoriTutti lanciata su web da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil riceve apprezzamenti e molti commenti. Valentina per esempio, vuole scioperare “perché non vogliamo che ci tolgano anche quei pochi diritti che ci sono rimasti”. “Occorre partecipazione, fermezza e coerenza se vogliamo avere risultati soddisfacenti” dice Pietro; “facciamoci sentire” sembra urlare Nadia, “ tutti in piazza” segue Massimo. Milena guarda oltre: “I diritti sono di tutti e vanno difesi. Lasciare alle future generazioni un mondo migliore, è un dovere di tutti”.