"Il governo Monti vuole solo più libertà di licenziamenti nei settori pubblici e privati, anzichè impegnarsi ad aumentare l'occupazione e a garantire migliori condizioni di lavoro". È quanto dichiara il segretario generale della Flc, Mimmo Pantaleo.
"Dopo la riforma delle pensioni, tra le peggiori in Europa, si vuole cancellare l'articolo 18 per lasciare mano libera alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, al fine di potersi liberare dei lavoratori che non si piegano ai ricatti. Nei settori pubblici si intende continuare con le logiche della 'Brunetta', e cioè 'meno diritti, più arbitrio', cancellazione della libertà di insegnamento e di ricerca. Non è vero nemmeno che i provvedimenti del Governo riducono la precarietà ed estendono gli ammortizzatori sociali. Per scuola, università, ricerca, conservatori e accademie non c'è assolutamente nulla di concreto e ai giovani viene ulteriormente tagliato il diritto allo studio. Nei prossimi giorni tantissimi ricercatori precari rischiano di essere licenziati, e per la scuola non ci sono posti per le immissioni in ruolo, perchè continuano i tagli. Il ministro Profumo non intende cambiare niente delle controriforme della Gelmini, a partire dalla necessità di tornare a investire in istruzione e ricerca", sottolinea ancora Pantaleo.
Per queste ragioni, conclude il sindacalista, la Flc chiama tutti comparti della conoscenza alla mobilitazione contro le scelte del Governo, "che riportano indietro la civiltà del lavoro. Finora sono stati salvaguardati i poteri forti e colpiti i lavoratori, i giovani e i pensionati, e pretendono pure di convincere il Paese che ci sarebbe stata equità!"
Pantaleo: no a libertà di licenziare
La Flc chiama tutti i comparti della conoscenza alla mobilitazione contro le scelte del Governo
26 marzo 2012 • 00:00