“È necessario imparare dal terremoto quattro fondamentali lezioni per non dover sempre piangere le disgrazie”. Lo scrive Enrico Panini, segretario confederale Cgil, in un intervento su Rassegna Sindacale ripreso dall’Unità. “La prima riguarda il fatto che tutto il territorio italiano è a rischio sismico. Questo significa che la messa in sicurezza del territorio (intesa come realizzazione di tutte le misure necessarie ad evitare perdite di vite umane e danni alle cose) deve diventare un dato permanente che accompagna ogni scelta". "La seconda riguarda la necessità di una decisa rottura di carattere culturale per affermare che l'etica della responsabilità, individuale e collettiva, è un bene comune primario. La cura di sé, della vita, del territorio è, innanzitutto, la scelta di considerare la prevenzione come un atto dovuto a sé e agli altri". "La terza riguarda il ruolo fondamentale che il pubblico deve garantire. Penso ai tanti uffici tecnici chiamati a svolgere controlli importantissimi ma falcidiati sul versante degli organici. Ma analogo rilievo riguarda anche la natura di un servizio fondamentale come la Protezione Civile che oggi è attesa a una legge di riordino al quale noi attribuiamo grande importanza". "La quarta lezione riguarda la tanta occupazione che bisogna favorire per far fronte, sul versante della messa in sicurezza del territorio, a vecchie e nuove emergenze. Lavoro stabile e qualificato per il bene del Paese e per il valore di traino che ciò può produrre. Ma anche ricorso, per determinate prestazioni, a un servizio civile rivolto, in particolare, agli studenti con il quale coniugare studio e lavoro".
Panini, le quattro lezioni del terremoto
7 giugno 2012 • 00:00