Le lavoratrici e i lavoratori del settore della panificazione sono senza contratto da 11 mesi, con un grave danno al loro potere d’acquisto. In Umbria sono diverse centinaia gli addetti di questo settore (100mila in Italia, con 25mila imprese che sfornano circa 3,2 milioni di tonnellate di pane annuo), sia nei panifici industriali che nei forni artigianali. Il pane e i cereali rappresentano il 17% circa del totale dei consumi alimentari e il 3,2% della spesa complessiva delle famiglie. Il 90% degli umbri consuma pane fresco tutti i giorni. E proprio per garantire la freschezza, la bontà e la genuinità del pane, i lavoratori della panificazione operano, in larga maggioranza, nei turni notturni e offrono spesso prestazioni lavorative durante le festività.
Orari e turni impegnativi, che incidono fortemente sulla vita di tutti i giorni. E’ perciò giunto il momento che le tre associazioni imprenditoriali di riferimento, Assipan-Confcommercio, Federpanificatori e Fiesa-Confesercenti, assumano un comportamento responsabile ed etico, garantendo un giusto adeguamento salariale, per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di recuperare un minimo di potere d’acquisto.
La Flai-Cgil dell'Umbria, insieme alle Rsu ed ai lavoratori, chiede senso di responsabilità alla associazioni imprenditoriali e chiede alle aziende loro associate di esercitare una giusta pressione affinché un diritto così importante in questo momento non venga negato.
Si avvicinano le feste natalizie e a questi lavoratori verrà chiesto un ulteriore sforzo per far fronte all’incremento di lavoro. Noi chiediamo il contratto. A sostegno di questa giusta vertenza, anche in Umbria le lavoratrici e i lavoratori organizzeranno presidi e scioperi, per denunciare e rendere consapevoli i consumatori che il pane si produce grazie alla professionalità e alla competenza delle tante lavoratrici e lavoratori che hanno diritto ad avere un contratto rinnovato con dignità e con una giusta retribuzione.
Panificatori, lavoratori da 11 mesi senza contratto
Anche in Umbria scatta la protesta
4 dicembre 2012 • 00:00