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Sulle Madonie, le strade transitate giornalmente dai Tir che trasportano il salgemma dalla miniera di Petralia sono tutte franate. L'intercomunale 19 di Raffo Bivio Madonnuzza (km 4,600) presenta 3 frane e sconnessioni e dislivelli. L'altra strada che i camion percorrono è la provinciale 11 di Blufi (km 8,100) che collega i comuni delle Madonie con lo svincolo autostradale di Irosa: la strada ha 4 frane e si presenta dissestata in larghi tratti. Ed è malmessa la strada che porta all'ospedale di Petralia così come la strada che collega Corleone agli aeroporti Falcone e Borsellino e Birgi e alle località balneari.
Sono queste solo alcune delle segnalazioni che la Cgil Palermo ha messo nero su bianco in un dossier sulla viabilità secondaria che viene presentato oggi, 6 dicembre, durante l'iniziativa su “Viabilità secondaria: necessità primaria” nella sede della Cgil, in via Meli. Un fascicolo che ha preso le mosse da un viaggio realizzato dalla Cgil in macchina percorrendo quasi 1000 km, in quattro tappe, all'interno della provincia. E che vuole accendere i riflettori sul tema delle strade dissestate, un'emergenza di cui ne fanno le spese abitanti e l'apparato produttivo delle zone.
Dal dossier emerge che nel prossimo triennio – in particolare per il 2017 e il 2018 - ci sono 105 milioni di euro da impiegare per 63 interventi sulle strade secondarie dissestate, franate, interrotte, nell'area della città metropolitana. Strade da riparare che possono essere occasione di lavoro per edili, geologi, ingegneri, forestali.
Sono in totale 47,800 i km di strade secondarie interrotte in provincia di Palermo: in totale si tratta di 19 strade provinciali chiuse e due ex comunali su una rete stradale di 2.624 km, di cui 1.600 strade provinciali. E anche dove non ci sono strade chiuse, è facile imbattersi in tratti interrotti o in transiti pericolosi. Ma la manutenzione scarseggia.
La Cgil chiama quindi a raccolta istituzioni, enti, associazioni e comuni, dall'Anas, all'assessorato ai Trasporti della Regione, al Comune di Palermo, ai Comuni della Provincia, per avviare una fase di monitoraggio e di controllo della spesa dei fondi destinati a questi lavori, molti dei quali programmati da anni ma mai iniziati.
“Un anno fa – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo - il cedimento del viadotto Himera sull'autostrada Palermo-Catania ha acceso i riflettori sullo stato disastroso delle nostre strade secondarie. Sono venti in provincia di Palermo le strade chiuse, che cadono a pezzi. Strade abbandonate a se stesse, ridotte a mulattiere, come le Regie Trazzere della pre Unità d'Italia”.
“Oggi la Cgil – aggiunge Enzo Campo - vuole raccontare questo disagio e creare le condizioni per superarlo, perché la situazione è rimasta immutata. Una situazione d'emergenza e di totale precarietà, con collegamenti stradali difficili, paesi che con l'inverno rischiano di restare di nuovo isolati”.
“L'altro aspetto che emerge nel nostro studio sulla viabilità è quello della sicurezza per la gente che si sposta in auto per andare al lavoro – conclude Mario Ridulfo, della segreteria della Cgil di Palermo - Nel 2014, ultimo dato disponibile, in provincia di Palermo su 993.315 veicoli in transito ci sono stati 45 vittime e 4.312 feriti. In pratica 4,5 vittime ogni 100 mila veicoli. Più di Napoli, 4,1 vittime ogni 100 mil veicoli e di Milano, 4,4 vittime ogni 100 mila veicoli”.