I 165 dipendenti della fabbrica AnsaldoBreda di Carini sono scesi oggi in piazza con un sit-in sotto palazzo d’Orleans per protestare contro la dismissione annunciata dello stabilimento palermitano. Fiom, Fim e Uilm hanno ottenuto un incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, per lunedì prossimo alle ore 12. “C’è stata una grande partecipazione, i lavoratori sono scoraggiati. Responsabilmente attenderemo lunedì. Alla convocazione sarà presente anche una delegazione di lavoratori - dichiarano i rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm Palermo Francesco Piastra, Ludovico Guercio e Vincenzo Comella – Da parte delle istituzioni e dai partiti continuiamo a registrare una totale assenza di risposte”. I lavoratori, di cui 50 in cassa integrazione e altri 35 in trasferta negli stabilimenti di Reggio Calabria e Pistoia, chiedono un’immediata inversione di rotta.

“Negli altri stabilimenti il lavoro abbonda: a Reggio Calabria stiamo realizzando le carrozze per la metropolitana Milano Expo e hanno deciso di trasferire una parte della commessa anziché a Palermo, come speravano noi, a Pistoia, dove già sono strapieni di lavoro. Per Palermo non abbiamo ottenuto niente perché c’è un piano di dismissione in corso e perché dicono che siamo lontani, portare le carrozze qui costa troppo – dichiara Enzo Ioco, della Fiom Cgil, 44 anni, operaio di AnsaldoBreda da 23 anni, distaccato a Reggio - E’ intollerabile. A Reggio e Pistoia fanno assunzioni di interinali, si fa straordinario ed esternalizzano il lavoro mentre per i dipendenti di Palermo si chiedono gli ammortizzatori sociali. Siamo 4 stabilimenti: dovrebbero essere tutti uguali. Un anno fa si disse che anche la fabbrica di Reggio Calabria sarebbe stata tagliata fuori. E invece oggi lì sono riusciti a rilanciare l’azienda mentre la Sicilia rischia di perdere uno stabilimento che potrebbe essere un fiore all’occhiello”. Agli operai spediti nelle altre fabbriche era stato detto che la trasferta sarebbe stata solo momentanea, il tempo dell’assegnazione di nuove carrozze. “E invece siamo in trasferta da 9 mesi, 27 a Reggio e 6 a Napoli. E i nostri colleghi rimasti a Palermo lavorano in condizioni disastrose, in stato di abbandono”.