Martedì 24 luglio dalle 9 presidio del coordinamento del Coime in piazza Pretoria a Palermo. Il sit-in di protesta è organizzato dai sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil in concomitanza con la seduta del consiglio comunale per porre all'attenzione dell'amministrazione che governa palazzo delle Aquile e dei partiti le questioni irrisolte di natura contrattuale ed economica che riguardano i 980 lavoratori del Coime.
“Protestiamo contro il comportamento dell'amministrazione comunale che non ha dato riscontro alle nostre richieste – dichiarano i segretari provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Ignazio Baudo, Paolo D'Anca e Francesco Piastra –. Un comportamento irriguardoso nei nostri confronti”. Il 19, in effetti, era stata convocata una riunione con i sindacati ed è stata disdettata la sera prima senza una motivazione e senza che ci sia stata comunicata una nuova data. “Segno che il Comune non vuole affrontare in maniera risolutiva il problema degli adeguamenti contrattuali e degli arretrati degli operai edili del Coime – insistono i sindacati –. La protesta continuerà fino a quando non arriveranno le risposte che attendiamo”.
“Oltre agli arretrati e ai riallineamenti contrattuali in riferimento alla sentenza della Corte costituzionale del luglio 2015 che ha sbloccato la contrattazione, chiediamo che l'amministrazione si adegui anche all'ultimo rinnovo contrattuale degli edili siglato il 18 luglio scorso”, aggiungono Baudo, D'Anca e Piastra.
A marzo il sindaco Orlando aveva comunicato ai sindacati con una lettera di aver dato disposizione al ragioniere generale di appostare nel bilancio 2018 le risorse per il riallineamento dei livelli contributivi dal mese di gennaio. E aveva altresì confermato l'intendimento di reperire risorse per gli arretrati. Ma da allora non è stato fatto alcun passo avanti. I lavoratori del Coime non hanno ancora percepito gli adeguamenti salariali previsti dai quattro contratti degli edili (due integrativi provinciali e due contratti nazionali) siglati dal 2011 a oggi. A questo si aggiunge l'accordo di un anno fa che prevedeva l'aumento dei buoni pasto da 5,29 a 7 euro. L'adeguamento non è scattato e il buono pasto è rimasto fermo a 5,29 euro.