Da sei giorni i lavoratori di Aps (Acque Potabili Siciliane) sono in assemblea permanente e domani, 24 settembre, scendono in piazza a Palermo. La manifestazione partirà alle ore 9 da piazza Marina e si fermerà sotto il palazzo Reale, sede dell’Assemblea regionale siciliana. I segretari di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Ugl Chimici, Cisal Federenergia, nell’ordine Francesco Lannino, Giovanni Musso, Maurizio Terrani, Margherita Gambino e Raffaele Loddo, invitano i sindaci dei 52 Comuni serviti dall’ex Aps a partecipare al sit-in.

L’assemblea del personale è scattata nei giorni scorsi per il perdurare della “grave situazione economica e operativa in cui versa la gestione del servizio idrico integrato nella provincia regionale di Palermo”, per la quale non si intravede “alcuna soluzione immediata”, affermano i sindacati. E dopo un incontro in Prefettura, in cui non sono state prospettate soluzioni definitive per l’affidamento del servizio a un nuovo soggetto gestore, hanno proclamato la giornata di mobilitazione.

Secondo le sigle sindacali, l'unico soggetto nelle condizioni di rilevare il servizio, capace di realizzare economie di scala e garantire l'unitarietà dell'ambito (peraltro prescritto dalle norme vigenti e confermato dall'art. 9 del decreto sblocca Italia varato dal governo Nazionale) è l'Amap.

Alla base del malumore, e in vista della scadenza dell'ordinanza prefettizia, c’è anche la nota a firma del commissario straordinario dell’AATO 1 PA che insiste nel volere ricorrere al part-time di circa il 50 per cento dei 70 lavoratori impiegati, per ridurre i costi. Per le organizzazioni sindacali, “la gestione emergenziale ha peggiorato sotto ogni profilo la qualità del servizio idrico integrato e reso ai limiti della sostenibilità la sicurezza e la vivibilità dei luoghi di lavoro e che dopo la conciliazione della dichiarazione della volontà di sciopero chiusa positivamente il 14 agosto, alle dichiarazioni di grande disponibilità da parte dell' AATO non sono seguiti concreti miglioramenti”.

“I lavoratori - accusano i sindacati - non hanno ancora percepito le spettanze retributive da giugno ad oggi e l'AATO tergiversa sulla data cui dovrebbe essere corrisposta una sola mensilità di retribuzione”.