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Le “vie dei diritti”. La Cgil Palermo, grazie alla disponibilità dell'amministrazione comunale, avvia l'intitolazione di 19 strade del quartiere di Bonagia a sindacalisti, capilega e dirigenti del movimento contadino uccisi dalla mafia negli anni dell'offensiva nei confronti delle Camere del lavoro. Dell'elenco fanno anche parte tre donne simbolo della lotta contro la mafia.
È un'iniziativa che porta a compimento il lungo lavoro di ricostruzione del ricordo e della memoria svolto dalla Cgil Palermo in questi anni per mettere al centro il lavoro, i diritti, la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, per un lavoro privo di sfruttamento. Primo appuntamento oggi (5 dicembre) alle ore 9 per l'intitolazione della strada che da largo del Camoscio diventerà via Giuseppe Puntarello, in memoria del segretario della Camera del lavoro di Ventimiglia di Sicilia, ucciso all'età di 53 anni il 4 dicembre del 1945.
“Ci sono stati dirigenti sindacali contadini e capilega che in anni lontani, lottando a mani nude, hanno pagato un prezzo altissimo per difendere il diritto al lavoro come elemento di emancipazione – dichiara il segretario generale della Cgil Palermo, Enzo Campo –. Con questa iniziativa vogliamo onorare la memoria dei tanti sindacalisti che hanno perso la vita contro la mafia nelle battaglie del mondo agricolo degli anni Venti e Quaranta. Per noi la rivolta contro la mafia, alla quale ha partecipato un movimento di migliaia di lavoratori e di donne in prima fila nelle battaglie, è iniziata molto prima degli anni Ottanta e Novanta. Tornare a parlare di questo passato è fondamentale per fare conoscere le conquiste fatte dal movimento dei lavoratori in termini di libertà, diritti, giustizia”.
“Quelle che presentiamo con le intitolazioni di queste 19 strade sono tutte storie di lavoratori e sindacalisti che facendo il loro lavoro per difendere i diritti e la libertà di tutti sono stati uccisi dalle mafie – aggiunge Campo –. Tutti hanno dato un contributo importante, alcuni determinante, grazie all'impegno profuso con coraggio e abnegazione. Nessuna di queste vittime a oggi ha avuto giustizia: lo Stato non ha mai perseguito i colpevoli e i mandanti, nessuna condanna è stata mai inflitta. Solo la storia ha condannato i colpevoli”.
All'iniziativa sono presenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e i familiari di Puntarello. Partecipano anche la figlia Alfonsa Puntarello di 92 anni, l'unica dei cinque figli rimasta in vita; il figlio di Alfonsa, Giuseppe Rizzo; Anna, Nino e Enzo Puntarello, figli di un altro figlio, Carmelo Puntarello; e Gianluca Puntarello, figlio di Vincenzo, il figlio minore del sindacalista assassinato dalla mafia.