A Palermo, tra le giovani donne nella fascia d'età compresa tra 15 e i 24 anni, solo il 6 per cento risulta occupata. E non infonde ottimismo nemmeno il tasso globale di occupazione femminile in provincia di Palermo, che raggiunge appena il 26 per cento. “Fa paura vedere che le giovani generazioni, le laureate e le giovani donne in cerca di prima occupazione, non riescano minimamente a trovare uno sbocco”, dichiara Alessia Gatto, della segreteria Cgil Palermo, commentando i dai, elaborati dal Cerdfos, il centro studi della Cgil Sicilia, che presentano uno spaccato drammatico di quello che è il lavoro femminile: a Palermo, facendo riferimento agli ultimi dati Istat (2015), si registrano le cifre più basse rispetto alle altre province dell'Isola.
“Le donne occupate nella provincia di Palermo sono in tutto 113 mila a fronte di 324 mila occupati – aggiunge Alessia Gatto - Il tasso di disoccupazione femminile generale è del 25,4 per cento. Il tasso di disoccupazione delle più giovani, tra i 15 e i 24 anni, è del 68 per cento. A tutto questo bisogna aggiungere il tasso di inattività femminile, di donne che non lavorano o che hanno smesso di cercare lavoro, che è del 64,5 per cento. Dati che si commentano da soli. Che danno il segno della situazione nella nostra provincia, dove il lavoro per le donne è ancora una chimera”.
La Cgil Palermo partecipa oggi alla giornata di mobilitazione che abbraccia lo slogan internazionale "Non una di meno". L'iniziativa prevede un corteo con concentramento a Piazza Verdi alle ore 17.30 e poi la marcia fino a Piazza Pretoria, l dove verranno proiettate immagini della manifestazione che si è tenuta a Roma lo scorso 26 novembre e che ha visto la partecipazione di oltre 200 mila donne.
“Sarà una manifestazione che proverà a unire le molteplici e differenti anime della società e che vedrà in piazza donne giovani e meno giovani, associazioni, studenti, lavoratrici nonché diverse sigle sindacali – aggiunge Alessia Gatto - La Cgil che, da sempre opera con l'associazionismo diffuso e con tutte quelle forze propulsive della società civile, non può rimanere lontana da un movimento che, nella nostra città, vede in prima linea molte giovani donne, soprattutto studentesse, che chiedono a gran voce una grande mobilitazione, a partire dall'8 marzo, proprio per combattere la violenza di genere e le tante discriminazioni. La partecipazione all’iniziativa deve essere una ulteriore occasione per sottolineare la nostra costante attenzione a una tematica fondamentale, come quella di genere, in nuova stagione di rivendicazioni e mobilitazione per una società di diritti”.