"È necessario che il ministero del Lavoro concordi subito, con la Regione e il Comune, un intervento straordinario indirizzato alla Gesip per tutelare la retribuzione e l’occupazione dei lavoratori e fare ripartire i servizi alla città. Ma non è così, come qualcuno vuole farci credere in questi giorni, che si risolve la vertenza Gesip. La situazione è molto più grave". Il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà interviene così sulla situazione della Gesip, la società partecipata in liquidazione al 31 dicembre 2012 che da quasi due mesi ha bloccato le attività lavorative e che, oramai da qualche anno, è sparita dal bilancio del Comune di Palermo.

"La soluzione alla vertenza ci sarà solo quando dentro il bilancio della città si troveranno i soldi per pagare i lavoratori e i servizi erogati dalla Gesip. Per ottenere questo obiettivo - aggiunge Calà - bisogna, cosa che come sindacato abbiamo illustrato tante volte prima a Cammarata, poi al prefetto Latella e da 6 mesi anche a Orlando, avviare un tavolo credibile dove si discuta di un piano di risanamento e riorganizzazione di tutte le società partecipate del Comune e di come questo piano debba trovare il suo equilibrio finanziario dentro il bilancio della città di Palermo. Non esistono né scorciatoie, né miracoli populisti a problemi così complessi che si trascinano un’eredità così pesante dal passato. Ma davvero qualcuno pensa di potere tirare a campare chiedendo ai lavoratori Gesip di fare la guerra ogni tre mesi con l’obiettivo di piatire, con il cappello in mano, un po’ di soldi a Roma o alla Regione per pagarsi gli stipendi?".

Per il segretario della Cgil di Palermo il problema finanziario non riguarda, tra l’altro, solo la Gesip ma anche le altre aziende partecipate del Comune che hanno problemi simili. "Penso all’Amia che è stata commissariata o all’Amia Essemme dove sono stati dichiarati dall’azienda esuberi o all’Amat dove mancano i soldi per chiudere l’anno. Se l’unica idea che viene fuori è quella di mandare i lavoratori in cassa integrazione e diminuire i servizi erogati, è un disastro colposo per i lavoratori e per la città. Tra l’altro questi danni sono stati prodotti dalla gestione clientelare e fallimentare del Comune di Palermo su queste società pubbliche e non si può pensare che devono continuare ad essere i soliti lavoratori e i cittadini a pagarne il prezzo".

Ecco perché Maurizio Calà fa un "appello alla responsabilità" di tutti, a partire dalle istituzioni interessate, perché si ritrovi la ragione, il dialogo e l’interesse comune che lega tutti a un unico destino della città. "Per quello che riguarda la Cgil, ribadiamo la nostra disponibilità a cercare soluzioni che guardano all’interesse complessivo della città e di tutti i lavoratori".