“Nessuna certezza su nuove commesse al Cantiere navale di Palermo. In queste condizioni la conseguenza sarà l’impennata dei lavoratori in cig, che a luglio aumenteranno gradualmente da 150 a 470”. Così le segreterie provinciali palermitane di Fiom, Fim e Uilm, insieme alla Rsu dello stabilimento, dopo la riunione di Roma con l’amministratore delegato del gruppo Giuseppe Bono.

“Nei prossimi giorni,
sulla base dei programmi produttivi illustrati dall’azienda, aumenteranno i lavoratori in cassa integrazione – dichiarano Francesco Piastra, Ludovico Greco e Vincenzo Comella (Fiom, Fim e Uilm). Ribadiamo l’urgenza di riaprire il confronto per definire i nuovi carichi di lavoro da assegnare al Cantiere affinché venga garantita la continuità produttiva e per definire le prospettive industriali dello stabilimento. È incomprensibile il silenzio del presidente della Regione e dell’assessore alle Attività produttive, che sono stati informati da tempo della situazione dello stabilimento palermitano e sollecitati più volte ad aprire il confronto con Fincantieri”.

In assenza di un piano industriale
e senza risposte dalla Regione i sindacati proclameranno “opportune iniziative di lotta”.