Rischia di essere sospesa la campagna antincendio in provincia di Palermo: le risorse disponibili scarseggiano, sono sufficienti per il raggiungimento di sole 85 giornate lavorative. L'ha comunicato stamattina il comandate del Corpo forestale regionale, Gaetano Gullo, ai lavoratori dell'antincendio, autoconvocatisi oggi in assessorato per discutere del recupero degli importi chilometrici 2015, ancora non liquidati.

Esprimono preoccupazione in una nota i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila. “La gravità di quanto è stato comunicato oggi ci allarma in quanto si interromperebbe la lotta attiva agli incendi boschivi con conseguenze gravissime per il nostro patrimonio boschivo, già compromesso dagli episodi criminali di giugno – dichiarano i segretari di categoria Adolfo Scitti, Tonino Russo e Giuseppe La Bua –. Verrebbe meno il rispetto della vigente normativa regionale, che prevede la chiusura della campagna dell'antincendio il 15 ottobre, e si causerebbe la perdita di salario dai lavoratori, in quanto si arresterebbe  la continuità economica reddituale nonché il venir meno delle indennità legate specificatamente alle attività di antincendio”.

L'annuncio di stamani, secondo i sindacati, smentisce le rassicurazioni del governo regionale in merito alla continuità del servizio antincendio, essenziale per la salvaguardia dei boschi e del territorio. Il comandante ha assicurato alle organizzazioni sindacali di aver convocato per domani i capi degli Ispettorati provinciali per una ricognizione delle somme da poter liberare e destinare alla prosecuzione dell'attività antincendio, in modo da tamponare  alla carenza di risorse. Per quanto riguarda i rimborsi chilometrici, il comandante, su insistenza dei sindacati, ha assunto l'impegno a convocare presto le segreterie regionali per trovare una soluzione.

“Le segreterie provinciali di Flai, Fai e Uila fortemente preoccupate per quanto appreso oggi, preannunciano sin da subito che, in assenza di notizie certe, di concerto con le segreterie regionali, attiveranno tutte le azioni di lotta e di protesta necessarie alla soluzione della vertenza che riguarda non solo l'aspetto sociale e occupazionale bensì l'azione del governo a tutela del territorio della provincia di Palermo e della Sicilia tutta”.