Sfileranno domani alle ore 9 dalla casa del portuale all’interno del porto di Palermo, per via Crispi, si fermeranno in via Cavour davanti la Prefettura e poi al Tribunale di Palermo, per “chiedere certezze sul futuro delle aziende confiscate che operano all’interno dello scalo”. Scenderanno cosi in piazza domani giovedì 12 novembre, i 300 lavoratori delle due società sotto sequestro “Portitalia” e “Clp G.Tutrone” che svolgono i servizi portuali, in occasione della manifestazione organizzata da Cgil Cisl e Uil di categoria. I sindacati chiederanno un incontro al Prefetto e al Presidente del Tribunale Misure di Prevenzione. I lavoratori delle aziende commissariate tre anni e mezzo affidate all’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, chiedono “un intervento per salvare le aziende dal fallimento e mantenere i posti di lavoro”.
Alla fine dell’incontro in Prefettura davanti la sede di via Cavour a Palermo, i sindacati incontreranno la stampa alle ore 11 per spiegare i dettagli della vertenza. “Siamo molto preoccupati – spiegano i segretari regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga - negli ultimi anni le società hanno subito la perdita di gran parte del patrimonio che si è svuotato , dati alla mano infatti, la fatturazione di Newport del 2011 ammontava a quasi 14 milioni di euro, mentre per i primi undici mesi del 2014 sotto amministrazione giudiziaria il ricavo delle prestazioni si è ridotto a circa 8 milioni di euro, quindi la perdita ammonta a più di 5 milioni di euro. Noi vogliamo certezze per il mantenimento dei posti di lavoro, l’autorizzazione rilasciata alla Clp dall’Autorità portuale è valida fino al 2021, bisogna garantire la continuità occupazionale”.