“Dopo l'assenza al tavolo con la Regione Veneto che si sarebbe dovuto tenere il 27 luglio scorso, ma al quale non si è presentato nessuno della Fip, l’azienda ha convocato per oggi le organizzazioni sindacali presso la sede di Selvazzano (Padova) per parlare della situazione aziendale, facendo però precedere all’incontro la dichiarazione di apertura della procedura di mobilità per 96 dipendenti che è arrivata ieri sera a bruciapelo nello sgomento generale”. Ne dà notizia la Fiom di Padova in una nota. “Nel corso dell’incontro – riferiscono le tute blu – c’è stata un’ulteriore sorpresa: domani verrà chiesta l’attivazione di un concordato in bianco che attiva il tribunale e sospenderà l’attività finché non sarà nominato il commissario che farà da garante del tribunale”.
La Fiom Cgil di Padova ha chiesto il ritiro della procedura di mobilità perché, afferma, “quel combinato disposto comporta l’impossibilità di procedere con il confronto sindacale per i prossimi 60 giorni e la quasi certezza che il commissario, una volta nominato, non abbia altra scelta che procedere con il licenziamento essendo la richiesta di mobilità precedente a quella di concordato. Questo perché nel momento in cui viene attivato un concordato in bianco vi è una sospensione diretta delle attività dell’azienda, e tutto ciò che è stato fatto fino a quel momento viene cristallizzato, nessuna decisione importante può essere presa fino alla nomina del commissario che può riaprire i tavoli di discussione”.
“La preoccupazione per il futuro dei lavoratori è altissima – afferma Fabio Pozzerle della segreteria Fiom Padova – soprattutto perché nessuno di loro vedrà corrisposto il pagamento dello stipendio di luglio”.