Sono stati 24 mila i dipendenti degli enti pubblici non economici che oggi hanno manifestato in varie città italiane, davanti alle direzioni provinciali del ministero del Lavoro, per protestare contro i tagli alle retribuzioni e alle spese di funzionamento e contro i mancati stanziamenti in Finanziaria per il rinnovo del contratto. "Dappertutto abbiamo chiesto di essere ricevuti – ha commentato il segretario nazionale della Cgil Funzione pubblica Alfredo Garzi - per consegnare documenti che contengono le ragioni della protesta. Per la prima volta in questo paese, i direttori avevano ricevuto una nota scritta dal ministero che vietava loro di ritirare qualunque documento sindacale. E' un fatto grave che testimonia dell'atteggiamento di questo governo nei confronti di chi osa non essere d'accordo".
In alcune città come Bari e Milano ci sono stati dei cortei e in altre, come Genova, le manifestazioni di protesta si sono svolte anche sotto la sede regionale della Rai. "Tagli alle retribuzioni - sottolinea Garzi - che colpiscono proprio il salario destinato agli aumenti di produttività, che comporteranno una diminuzione media del reddito pari a circa 400 euro al mese. Questo mentre il ministro Brunetta parla di incentivi al miglioramento dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni. Tagli alle spese di funzionamento e reiterato blocco delle assunzioni che porteranno, a breve, alla diminuzione della capacità del servizio pubblico di rispondere alle esigenze dei cittadini e, successivamente, alla chiusura degli uffici".
Altro motivo di protesta è il licenziamento di tutti i lavoratori precari a luglio del prossimo anno. "Dopo aver utilizzato per anni questo personale e, in moltissimi casi, averlo formato - denuncia Garzi - lo si manda tutto a casa". I dipendenti degli enti pubblici saranno impegnati venerdì prossimo in assemblee nazionali di tutte le amministrazioni centrali, insieme con i lavoratori dei ministeri e delle agenzie fiscali. La mobilitazione continuerà il 15 ottobre con l'assemblea generale di tutti i lavoratori della sanità presso le presidenze delle Regioni e con l'assemblea nazionale unitaria dei quadri e delegati prevista a Roma per il 17 ottobre.