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“Tanto rumore per nulla. Dopo giorni trascorsi tra propaganda e strumentalizzazione, il governo ha prodotto un ennesimo intervento legislativo quando invece, per combattere il deprecabile fenomeno dell'assenteismo ingiustificato nella Pa, sarebbe bastato fornire alle parti datoriali, come avevamo chiesto da tempo, delle semplici e vincolanti indicazioni”. Così la Cgil e la Fp Cgil commentano il decreto legislativo della riforma Madia in materia di licenziamento varato dal Consiglio dei ministri.
“In attesa di leggere i testi, infatti, - precisano in una nota confederazione e categoria - ciò che rileviamo nelle parole del premier Renzi è il passo indietro fatto dal governo dai licenziamenti alle sospensioni in 48 ore, insieme ad una stretta dei tempi e alla licenziabilità dei dirigenti. Cose che si sarebbero potute fare attraverso una semplice circolare interna”. Cgil e Funzione Pubblica Cgil ribadiscono inoltre che: “Licenziare nella Pa è possibile, come le recenti decisioni assunte a Sanremo e il caso di Tolmezzo risolto in pochi giorni dimostrano, per gli assenteisti ingiustificati è doveroso, ma il governo ha preferito montare un caso mediatico ad arte, parlando alla pancia del paese. Finendo così di produrre nuove norme, invece di fornire alle parti, sindacati e Aran, indicazioni per affrontare in maniera risoluta e definitiva la questione”.
Quanto invece al provvedimento sulle società partecipate, Cgil e Fp Cgil affermano: “Il decreto, per quanto apprendiamo, presenta una inquietante analogia con la vicenda, caotica e tutt'altro che risolta, dell'abolizione delle Province. Non solo non è chiaro come il governo possa determinare una riduzione delle società da ottomila circa a mille ma, allo stesso tempo, è palese il rischio che poco meno di 100 mila lavoratrici e lavoratori di società partecipate, che non siano Spa o Srl, si ritrovino senza lavoro. Vale in questo caso ribadire come il sindacato non difenda in alcun modo fannulloni e assenteisti ingiustificati, elementi sui quali il governo ha imbastito una campagna di propaganda, oscurando al contempo, in un'assordante silenzio, il serio rischio che centomila persone si ritrovino, da un giorno all'altro, senza posto di lavoro”, conclude la nota.