"La Cgil e la Fisac sono da sempre disponibili ad affrontare laicamente tutte le questioni che portino a un ridimensionamento corretto della spesa pubblica e quindi a una diminuzione in senso largo di strutture ridondanti, ma non possono tralasciare di ribadire un giudizio fortemente critico sulla parte del Decreto che intende “razionalizzare” le Authority indipendenti, con una ripetuta e pervicace dimostrazione di una probabile scarsa consapevolezza del ruolo chiave e delicato che esse assolvono in una democrazia di stampo moderno". E' quanto si legge nella nota congiunta rilasciata da Cgil e Fisac lunedì 7 luglio al termine della riunione delle Rsa Fisac Cgil delle Authority, incentrata sul decreto 90/14 sulla pubblica amministrazione licenziato il 24 giugno scorso dal Governo. Riunione svolta alla presenza del segretario generale della Fisac Cgil Agostino Megale, dei referenti per le Authority della Fisac Cgil con la partecipazione del responsabile nazionale del dipartimento Rosario Strazzullo.

"E’ grave da parte del Governo - scrivono Cgil e Fisac - in nome di un decisionismo efficientista, tralasciare il semplice stato di fatto che le Authority si inseriscono in una dinamica essenziale fra istituzioni, rapporti economici e collettività e che ad esse, ciascuna con la propria peculiarità e libertà organizzativa, sono delegate la tutela e la promozione di valori e diritti costituzionali, quali la libertà di iniziativa economica, tutela del mercato, privacy, informazione, diritti dei consumatori, e sono deputate alla regolazione dei settori critici per la stabilità e lo sviluppo del sistema economico di mercato. Tutte prerogative di parti terze sulle quali dovrebbe essere il Parlamento ad avere la titolarità della parola e delle decisioni".

"Per questo - prosegue la nota di Cgil e Fisac - non si capisce la sommarietà dell’ intervento governativo che innanzitutto e soprattutto accorpa in un unico intervento Authority che svolgono funzioni diverse di vigilanza e regolazione alcune delle quali sono soggette a normative di carattere comunitario che ne minano la legittimità europea fin da ora. Inoltre - sempre secondo il sindacato - il decreto 90/14 tocca molta carne viva delle Authority e, accanto all’operazione di ripristino di una dignità della governance di Consob che dovrebbe tornare a 5 commissari come da Cgil e Fisac auspicato, prende la risoluzione di stravolgere le procedure concorsuali prestando adito a sospetti sulla regolarità di un metodo che lascerebbe spazio a nomine discrezionali, poi introduce tagli lineari su salari accessori ignorando differenze di architetture contrattuali all’interno delle diverse Authority, alcune delle quali presentano retribuzioni ben lontane dalla vulgata corrente".

"Ultima ma non per importanza - sostengono ancora Cgil e Fisac - la previsione del decreto rispetto all’unificazione delle sedi e delle funzioni strumentali, anche qui con una dimostrazione di ignoranza sulla intenzione del legislatore che costituì le Authority e che insieme alla necessità di rafforzare l’indipendenza delle stesse con una lontananza fisica dai luoghi più vicini ad altri poteri, intese mettere in atto una diffusa distribuzione territoriale per la valorizzazione di competenze locali, per formare poli di attrazione di professionalità e di attività economiche dell’indotto e in specie per il Mezzogiorno, a cui fu assegnata la sede prima unica poi principale di AGCOM, dare possibilità di riscatto a regioni e territori storicamente depresse. In questo caso la ricerca di sedi in loco di carattere demaniale, offerte dalle istituzioni locali, potrebbe anche superare e di gran lunga i risparmi attesi dal decreto".

"Questo insieme di considerazioni emerse dal dibattito odierno, lungo e partecipato - si legge ancora nella nota - ha prodotto la decisione di prevedere un percorso di coinvolgimento unitario con Cisl e Uil anche di categoria, e un processo di sensibilizzazione del Parlamento con la richiesta di incontri con Gruppi Parlamentari e la preparazione di emendamenti, in accordo con la Confederazione, da presentare a correzione delle risultanze delle analisi sopra riportate soprattutto rispetto a quattro punti principali".

"L’azione congiunta di Fisac e Cgil, insieme alle altre sigle,  ha come obiettivo di produrre risultati concreti prima che il decreto sia convertito in legge, ma non si fermerà nemmeno successivamente - conclude la nota sindacale - con la messa in atto di azioni pubbliche che coinvolgeranno cittadini e forze sociali e politiche, azioni indispensabili per l’importanza eccezionale in termini di democrazia e condizioni dei lavoratori che la questione Authority presenta".