Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Farmindustria si sono incontrate nell’ambito dell’Osservatorio farmaceutico, istituito nell’ultimo rinnovo del ccnl, per confrontarsi sull’evoluzione dell’industria farmaceutica in Italia e valutare le azioni necessarie ad assicurarne la crescita. Ne danno notizia in una nota.
"Le positive relazioni industriali del settore - spiegano le sigle - sono da sempre un fattore di competitività. Grazie ad esse le imprese del farmaco si confermano un motore per l’economia italiana, garantendo al Nord, al Centro e al Sud, crescita della produzione, trainata al 100% dall’export, degli investimenti, dell’occupazione, in particolare per i giovani". I processi innovativi a livello internazionale modificano radicalmente lo scenario di riferimento per il settore e richiedono un dialogo costante per interpretare al meglio i trend in atto e trasformarli in opportunità di sviluppo.
L’Osservatorio farmaceutico, inoltre, "consolida un percorso per generare valore industriale e si conferma uno strumento vincente per rafforzare ulteriormente le iniziative congiunte sull’evoluzione delle competenze, il miglioramento del raccordo tra figure professionali richieste e i percorsi formativi. E ancora: il ricambio generazionale e l’occupazione dei giovani, la cultura della Diversity per la promozione della salute dei lavoratori, il ruolo fondamentale della ricerca – sempre più indirizzata verso gli studi clinici – e la sostenibilità ambientale".
I sindacati e Farmindustria "condividono l’importanza di valutare l’impatto delle normative per la competitività dell’industria. La farmaceutica infatti è tra i settori più regolati in assoluto e per questo è necessario considerare le ricadute di ogni provvedimento sulle imprese, perché le politiche sanitarie sono anche politiche industriali". Le parti sociali auspicano che sia recepito in una norma quanto previsto dall’Accordo tra Farmindustria e Regioni sul payback, adeguando i tetti di spesa alla domanda effettiva e all’arrivo dei farmaci innovativi. E condividono la necessità di un percorso di governance tra Istituzioni, Industria e Sindacato, per assicurare uno scenario certo e favorevole agli investimenti e all’occupazione.