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“Pensavamo di esserci messi definitivamente dietro le spalle una fase buia e invece corriamo seriamente il rischio di riaprire la stagione degli Ospedali psichiatrici giudiziari”. Denise Amerini della Fp Cgil Nazionale e componente del comitato StopOpg sintetizza così il rischio concreto di un ritorno al passato. Cosa sta accadendo di preciso? Il progetto di chiudere gli Opg e di creare le Rems – ovvero residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria, così come previsto dalla legge il cui iter di riforma si è concluso nel 2014 – si sta arenando, con il risultato che le Rems, create per accogliere detenuti con problemi mentali, si stanno progressivamente riempiendo di persone che non dovrebbero essere lì.
Per un verso infatti diventa sempre più frequente l'invio nelle Rems da parte dei giudici di indagati sottoposti a misure di detenzione provvisoria, la cui infermità mentale ancora non è stata accertata. Per l'altro, se possibile ancora più grave, il disegno di legge Giustizia, ora in discussione al Senato, propone di ricoverare nelle Rems detenuti con problemi psichiatrici generati nel carcere, proprio come avveniva nei vecchi Ospedali psichiatrici giudiziari. “Si sta a tutti gli effetti calpestando lo spirito, nonché il dettato, previsto dalla legge 81 sulla chiusura degli Opg”, sottolinea Amerini.
In una lettera inviata ai ministri della Giustizia e della Salute, rispettivamente Andrea Orlando e Beatrice Lorenzin, e per conoscenza al presidente del Senato, Pietro Grasso, il comitato StopOpg denuncia il pericolo insito nel ddl: “Si stravolge – si legge – la funzione delle Rems (e le si travolgono visti i numeri delle persone potenzialmente coinvolte), che non sarà più 'residuale': cioè destinata ai pochi casi in cui le misure di sicurezza alternative alla detenzione si ritiene non possano essere assolutamente praticabili. L’obiettivo della legge 81 sulla chiusura degli Opg (e sul superamento della loro logica) è infatti quello di far prevalere, per la cura e la riabilitazione delle persone, progetti individuali con misure non detentive, nel solco delle sentenze della Corte Costituzionale ispirate esplicitamente dalla legge Basaglia”.
Si ripiomba così, spiega Amerini, “nella logica manicomiale riempiendo le circa 30 Rems presenti su tutto il territorio nazionale di persone che semplicemente non dovrebbero trovarsi lì”. Per evitarlo, la presidente della commissione Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, con altri, ha predisposto un emendamento alla riforma della Giustizia per impedire che le Rems non diventino altro che piccoli Opg, nuove strutture manicomiali. A sostegno di questa proposta circola già in rete una petizione ('Nessun ritorno agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Approvate l'emendamento sulle Rems!' promosso da La Società della Ragione Onlus) e un appello di Franco Corleone diretto al presidente emerito Giorgio Napolitano, che bollò gli Opg come i luoghi dell’orrore aiutando l'avvio della riforma. I tempi sono strettissimi, nonché incerti. Sul testo, in discussione martedì 14 marzo nell'aula di Palazzo Madama, potrebbe essere posta la fiducia. Ciò significherebbe lasciarlo immutato rispetto a quello uscito dalla commissione Giustizia, con il rischio che – con il successivo passaggio alla Camera – non ci sia modo di porre rimedio. “Non abbiamo molto tempo: servirà fare di tutto per impedire questo salto indietro nel passato”, conclude Amerini.
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