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L'approvazione da parte del Cdm del decreto legge per l'abolizione dei voucher e per recuperare il principio di solidarietà negli appalti è stato accolto dalla Cgil con un certo ottimismo. La confederazione, le varie federazioni e i sindacati territoriali, però, restano in attesa dei testi e rilanciano la battaglia per la Carta dei diritti universali del lavoro.
“Non possiamo abbassare la guardia”. Questo il commento di Elena Lattuada, segretario generale della Cgil Lombardia. “Dobbiamo continuare con la nostra campagna elettorale – insiste Lattuada ai microfoni di RadioArticolo1 –, coscienti che c'è un risultato importante che è frutto della iniziativa che abbiamo fatto, che abbiamo svolto in questi mesi, in questi anni. Accanto a questo è chiaro ed evidente che, oltre a seguire con grande attenzione l'iter parlamentare, dobbiamo rivendicare il fatto che la commissione Lavoro ha incardinato la proposta sulla Carta universale dei diritti”. Anche sulla Carta, dunque, deve cominciare l'iter di discussione in Parlamento.
“L’approvazione del decreto su voucher e appalti è l’effetto della nostra mobilitazione, decisiva per dare una scossa e invertire la tendenza alla deregolamentazione e alla precarizzazione del lavoro”. Il segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta commenta così il provvedimento. “Siamo di fronte a un primo, importante risultato della nostra mobilitazione – prosegue Pezzetta –, ma prima di parlare di obiettivo raggiunto attendiamo di conoscere il testo del decreto e soprattutto la sua conversione in legge. Ecco perché la mobilitazione sul lavoro prosegue a pieno ritmo, non soltanto in vista del 28 maggio, ma anche a sostegno della proposta di legge costituzionale sulla Carta dei diritti universali del lavoro”.
“Il nostro obiettivo resta la Carta dei diritti universali del lavoro. Questo perché pensiamo che i paradigmi che hanno governato l’economia e la politica in questi anni, con l’allungamento dell’età pensionabile, con la cancellazione dell’articolo 18, con la mercificazione progressiva del lavoro, non solo abbiano favorito i 'furbetti del contrattino', ma abbiano anche frenato sviluppo, crescita e occupazione”, sostiene Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil Umbria. “La notizia del decreto legge varato dal governo è un primo importante passo lungo questo percorso, che dovrà ora essere completato con la conversione in legge. Un risultato che ci carica di ulteriori responsabilità nel proseguire la nostra mobilitazione”.
"È una buona notizia, un fatto importante per tutto il mondo del lavoro e per la Cgil che ha proposto i due referendum. La nostra campagna comunque va avanti, non smobilitiamo, perché solo di fronte ad una legge potremo dire che non ci sono più i referendum. A chi ci accusa di favorire il lavoro nero ricordiamo che il lavoro nero è illegale e va contrastato e non accompagnato o coperto come è avvenuto in questi anni con i voucher". Questa la nota della segreteria della Cgil del Veneto.
"Merito e soddisfazione della Cgil quello di aver riportato il lavoro al centro del dibattito nel nostro paese, vigileremo a che quello che, grazie a noi, sta per essere buttato definitivamente dalla finestra non rientri dalla porta. Pronti come sempre al confronto per il bene dei lavoratori e del paese. Noi abbiamo proposte precise in tema di diritti, sono contenute nella proposta di legge di iniziativa popolare su cui abbiamo raccolto 1.300.000 firme e che è già incardinata alla camera, quelle che non si è fatto prima può essere fatto ora, non manca il tempo se, come pare, si tornerà al voto a scadenza naturale di legislatura". È il commento di Mirko Lami della segreteria della Cgil Toscana.
“L’abrogazione dei voucher rappresenta una scelta di giustizia e di dignità. Oggi che un risultato effettivo è stato raggiunto, stranamente anche chi è stato finora silente o ha evidenziato l’iniquità dello strumento del voucher e la sua inadeguatezza a contrastare il lavoro nero plaudendo all’iniziativa referendaria, ne diventa strenuo difensore” commenta il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa, ricordando che la Confederazione ha “messo in piedi un’organica proposta alternativa che regolamenta tra l’altro anche la materia del lavoro occasionale. Evidentemente molti ignorano che la Carta dei diritti universali del lavoro, con i suoi 97 articoli, è stata nei giorni scorsi incardinata in Parlamento per il relativo esame da parte della Commissione Lavoro”. In conclusione, Summa rileva che “modalità alternative ai voucher per regolamentare il lavoro occasionale e/o accessorio ce ne sono già e sono, inoltre, contenute nella nostra proposta di legge. Il vero tema è ora quello di scegliere quanti diritti e quanta dignità si voglia riconoscere ai lavoratori interessati e quanto si voglia realmente riequilibrare l’attuale sbilanciato rapporto datore di lavoro-lavoratore”.
“Un risultato molto importante, perché non solo siamo riusciti a riportare il tema del lavoro, dei diritti e della dignità di chi lavora al centro del dibattito di questo paese, ma perché abbiamo dimostrato che il cambiamento è possibile e ridato così fiducia alle persone”, commenta la segretaria generale della Cgil Marche Daniela Barbaresi. “Adesso però il nostro impegno non si ferma e continueremo nella nostra mobilitazione” continua l’esponente sindacale: “Il nostro obiettivo è quello di veder approvata la Carta dei diritti universali del lavoro, una Carta per ridare dignità e diritti a coloro che lavorano e superare la frammentazione del lavoro e dei diritti. Diritti universali, dunque, a prescindere dalla tipologia contrattuale”.
“Bene la cancellazione dei voucher e il ripristino di una piena e soprattutto esigibile responsabilità in solido negli appalti, frutto dell’impegno della nostra organizzazione e di un'opera di convincimento, confronto, interlocuzione che sembra dare frutti. In attesa però di leggere i testi e soprattutto di vedere decreti o proposte diventare leggi della Repubblica su entrambi i temi, teniamo la guardia alta e per questo il prossimo 31 marzo a Roma, vi sarà una grande iniziativa della Fillea”. Così, in una nota, si è espressa la segreteria nazionale degli edili Cgil.
Il governo con il decreto legge approvato “ha preso atto che esistevano elementi che portavano insicurezza e precarietà nel mercato del lavoro e sui quali era necessario intervenire. Ora attendiamo di leggere i testi di legge, ma siamo sicuramente di fronte ad una grande vittoria della Cgil tutta e dei lavoratori che chiedono meno precarietà e più tutele”, dichiara invece Ivana Galli, segretario generale della Flai Cgil. “Quanto ai voucher – continua – si tratta di uno strumento malato che andava, come da nostra richiesta, abolito poiché in questi anni ha precarizzato ulteriormente il lavoro. Per intervenire sul mercato del lavoro agricolo ricordiamo che c’è anche la legge 199, che, se applicata e fatta vivere in tutte le sue parti, consente la sperimentazione di forme legali, trasparenti e veloci di incontro tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura. In agricoltura non temiamo nessun vuoto legislativo”.