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“La morte di un operaio durante una manifestazione sindacale è un fatto grave e inaccettabile”. E’ quanto esprime la Cgil in merito ai fatti di Piacenza, dove un operaio è stato travolto e ucciso da un camion all’uscita di un’azienda di logistica.. “La Cgil - prosegue la nota - non solo esprime solidarietà e vicinanza alla famiglia e ai compagni di lavoro, ma chiede con forza di fare luce sulle cause e le responsabilità di quanto è accaduto, che non può essere considerato tragica fatalità”.
“Non è ammissibile, infatti, - sottolinea il sindacato di Corso d’Italia - che si possa perdere la vita per difendere il proprio lavoro e i propri diritti. Quanto accaduto non doveva accadere e non si deve verificare mai più. La Cgil e le sue categorie - conclude la nota - da tempo denunciano e contrastano quanto avviene in un settore teoricamente strategico come la logistica, che nei fatti, troppo spesso, è caratterizzato da sfruttamento, disapplicazione dei contratti, lesione dei diritti e della dignità del lavoro”.
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Anche la Fiom è intervenuta sull'uccisione del lavoratore a Piacenza: "E' un episodio umanamente terribile e sindacalmente gravissimo: la vittima è stata schiacciata dall'autista di un camion che - secondo alcuni testimoni – sarebbe stato incitato da rappresentanti dell'azienda a forzare il picchetto che aveva bloccato i cancelli per difendere i diritti dei lavoratori sanciti in alcuni accordi sindacali che l'azienda non sta rispettando", scrive il sindacato delle tute blu.
L'uccisione di Abdesselem El Danaf, prosegue la Fiom, "avviene in un momento in cui il diritto di sciopero viene messo in discussione – anche da parte delle autorità pubbliche e dallo stesso governo – e in un clima in cui il lavoro, i suoi diritti e le sue condizioni sono ridotti a una variabile dipendente degli interessi dell'impresa e della finanza. In particolare, nel settore della logistica assistiamo a un costante degrado delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori con un sistema di appalti, sub-appalti e false cooperative che determina condizioni di sottosalario e di lavoro precario privo di tutele, in cui proliferano le prestazioni illegali e il mercato delle braccia che ha come prime vittime i lavoratori immigrati". Nel denunciare questa situazione, di fronte a ciò che è successo la scorsa notte a Piacenza, "esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia di Abdesselem El Danaf e ai suoi compagni di lavoro", conclude.
“Cordoglio per la morte dell’operaio e rapida chiarezza sulle dinamiche dell’incidente”. E’ quanto chiede la Filt Cgil nazionale sui fatti di Piacenza. Il sindacato dei trasporti spiega che “questo fatto gravissimo accade in un territorio, come l’Emilia Romagna, dove è stato firmato il protocollo della legalità negli appalti della logistica, del facchinaggio e dei corrieri tra tutti i soggetti istituzionali e le associazioni imprenditoriali per migliorare la qualità dell’organizzazione del ciclo produttivo”.
“Da anni denunciamo in Emilia Romagna ed in altri territori - ricorda la federazione dei trasporti - la diffusione di un modello produttivo basato sullo sfruttamento e sulle basse condizioni di lavoro che spesso ha portato a scegliere l’interlocutore sindacale più accondiscendente ed a favorire accordi al ribasso ed in deroga al contratto nazionale. Di conseguenza in questi anni nelle piattaforme logistiche si sono sviluppate tecniche di mobilitazione sindacale particolarmente aggressive con blocchi illegittimi e selvaggi dell’attività con conseguenze, anche fisiche sui lavoratori iscritti al sindacato confederale. Per fermare questa dinamica in atto da troppo tempo occorre - chiede infine la Filt Cgil - oltre alla tutela delle emergenze, un intervento urgente e concreto da parte del ministero dell’Interno per ripristinare un clima di legalità e di convivenza sindacale in cui si tuteli diritto allo sciopero”.