“Ancora una volta morti sul lavoro e questa volta in un cantiere pubblico che dovrebbe essere maggiormente ossequioso oltre che vigilato rispetto all'applicazione delle norme di sicurezza”. Lo affermano Cgil, Cisl e Uil della Calabria, insieme alle categorie Filca, Fillea e Feneal, dopo l'ennesimo infortunio sul lavoro avvenuto questa mattina a Crotone dove nel cantiere per i lavori comunali di ampliamento del Lungomare due operai hanno perso la vita e un terzo versa in gravi condizioni.
“Il fenomeno di recrudescenza degli infortuni mortali che in questi giorni stiamo registrando in tutto il Paese, e che verranno ricordati il Primo Maggio a Prato, non può essere legato a eventi fortuiti, ma ha una sua origine rispetto alla mancata sicurezza dei luoghi di lavoro, alla inosservanza delle più elementari norme sulla prevenzione e ai relativi controlli”.
“Anche per questo motivo – aggiungono i sindacati – chiediamo l'apertura di tavoli con le prefetture della nostra regione necessari a fare il punto sulla verifica e applicazione delle norme sulla sicurezza per il lavoro nei cantieri edili e nei siti produttivi di maggiore rischio e, fin da ora, chiediamo di poter programmare accessi nei luoghi di lavoro per un'azione di prevenzione congiunta del sindacato e delle competenti istituzioni”.
Così conclude la nota: “Ci stringiamo al dolore delle famiglie degli operai deceduti e oltre a esprimere un profondo cordoglio alle stesse, diamo fin da ora la nostra disponibilità a sostenerle e a contribuire con tutti gli strumenti necessari al fine di chiarire dinamiche e responsabilità su quanto accaduto con le conseguenti azioni da intraprendere, compresa la costituzione parte civile”.