"Dopo la netta presa di posizione della Slc Cgil nazionale il Mibact si è attivato e ha chiesto spiegazioni alla sovraintendenza del Teatro dell’Opera di Roma circa le molto discutibili modalità di assunzione di artisti nel ruolo di mimi per la stagione estiva di Caracalla. Siamo di fronte a retribuzioni semplicemente scandalose che ci restituiscono purtroppo l’immagine cruda dello stato in cui versa questo pezzo importante della produzione culturale del paese". Così, in una nota, Riccardo Saccone, segretario generale della Slc Cgil di Roma e del Lazio.

"All’indomani della piena riuscita dell’iniziativa nazionale per il rilancio del ruolo della lirica e contro la legge 160 - continua -  è opportuno che il sovrintendente Fuortes dia un segnale di ripensamento e offra a questi artisti una contrattualizzazione in linea con il Ccnl e rispettosa delle loro professionalità. E’ da tempo che come sindacato denunciamo l’iniquità di provvedimenti legislativi che rischiano davvero di infliggere un colpo durissimo a un settore, quello delle Fondazioni lirico-sinfoniche, che vanta autentiche eccellenze artistiche e culturali che non possono essere trattate alla stregua di attività commerciali".

"La politica invece di elargire fondi ad personam, come nel caso del Teatro Eliseo - conclude - , si preoccupi che non accada più che a professionisti  vnga proposta una retribuzione complessiva di 600 euro lordi per garantire lo svolgimento di un cartellone artistico, quello di Caracalla, che rappresenta ormai una delle poche attrattive culturali estive della Capitale. Bisogna opporsi al pensiero unico che vede nella svalutazione del lavoro una strada possibile alla competizione. Così si uccide il paese e, in questo caso, lo si uccide due volte perché si colpisce non solo il lavoro ma anche la cultura, un elemento fondante del vivere civile e della piena integrazione sociale e relazionale".