"Nel mese di settembre, ulteriori 4.856 contratti a tempo indeterminato non sono stati sostituiti, o meglio sono stati parzialmente sostituiti da contratti di lavoro a termine che rappresentano il 74,85% del totale dei contratti attivati. Dall’inizio dell’anno i contratti a tempo indeterminato non sostituiti sono 31.729, mentre si conferma l’esplosione dei contratti a termine, peraltro di breve durata". Così, in una nota, Donatella Onofri, segretaria della Cgil di Roma e del Lazio.
"La brevità dei contratti a termine, pur non avendo ancora i dati delle comunicazioni obbligatorie, - continua - è facilmente desumibile dal fatto che per il secondo mese consecutivo le cessazioni o superano le attivazioni (agosto) o sostanzialmente si equivalgono (settembre). Mentre, pur trattandosi di un dato nazionale non disaggregabile a livello regionale, per il lavoro a termine si riduce la retribuzione teorica lorda mensile. Dunque un lavoro precario e sempre meno pagato.
In queste condizioni chiediamo alla politica in generale, e a chi continua a difendere il Jobs act in particolare, che tipo di società immaginano e se non sia giunta l’ora di capire che bisogna invertire la tendenza con politiche strutturali e non quelle basate sui bonus.
Il tavolo per Roma è un’opportunità, ma oltre all’innovazione, che può riguardare le alte professionalità, occorre prevedere anche una crescita della buona occupazione. Pensiamo, ad esempio, al ciclo dell’edilizia legato alla riqualificazione energetica e strutturale delle scuole e all’edilizia residenziale pubblica che, oltre ai risvolti occupazionali, potrebbero costituire una risposta alle esigenze dei cittadini e delle loro famiglie".