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Istituita dall’Unione Europea nel 2004, si celebra oggi (martedì 17 maggio) la Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia. Ideata dallo scrittore e attivista Louis-Georges Tin, ricorre nella data odierna perché il 17 maggio 1990 l'omosessualità fu rimossa dall’Organizzazione mondiale della sanità dalla lista delle malattie mentali. Una Giornata particolarmente sentita dalla comunità Lgbt (Lesbian, gay, bisexual, transgender) – e di cui c’è ancora grande bisogno, considerando che in 75 Stati l’omosessualità è reato, punita in 13 addirittura con la pena di morte – che ha in programma iniziative in tante città d’Italia, di concerto con Comuni e altri enti territoriali, sindacati, forze sociali e politiche.
Iniziative cui partecipa la Cgil, che ha anche organizzato a Firenze, assieme con il Silp, il seminario “Responsabilità collettive, diritti individuali, lotta alle discriminazioni, relazione con le forze di polizia”. L’appuntamento (che rientra nelle attività in preparazione del Toscana Pride del 18 giugno prossimo) è alle ore 15 presso la Camera del lavoro di Firenze (Borgo Greci 3). “Durante questo seminario annunceremo la creazione dello sportello contro le discriminazioni” spiega il segretario del Silp Cgil Daniele Tissone: “C'è una battaglia culturale importante da fare in questo paese e le polemiche sulla legge Cirinnà ne sono la piena dimostrazione. Le discriminazioni, soprattutto all’interno delle forze armate e dei corpi militari dove le rappresentanze sindacali non sono presenti, esistono e sono molto forti. Per questo come poliziotti Cgil vogliamo dare un fattivo contributo al dibattito in corso in Italia, cercando di individuare anche soluzioni concrete”.
Uno degli obiettivi principali dello sportello contro le discriminazioni, riprende Tissone, è “la formazione dell'operatore della pubblica sicurezza relativamente a tematiche antidiscriminatorie. Il segretario del Silp rileva anche che “c’è scarsa fiducia nei confronti delle forze dell'ordine da parte dei gruppi Lgbt. La mancanza di una legge contro l'omotransfobia e la scarsa informazione e consapevolezza circa le problematiche Lgbt fanno sì che le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali raramente si rivolgano alle forze dell'ordine a seguito di violenze fisiche e verbali, aggressioni, mobbing, che avvengono soprattutto in ambiti quali la famiglia, la scuola e il lavoro. Da qui la necessità di parlarne e ricercare soluzioni”. All’incontro, che sarà appunto concluso da Daniele Tissone, partecipano Michela Pascali (Silp Cgil Firenze), Emmanuele Valente (rappresentante Oscad), Gigliola Toniollo (responsabile Coordinamento Nuovi diritti Cgil nazionale), Evelina Argurio (Silp Cgil Genova), Paola Galgani (segretario generale Cgil Firenze) e rappresentanti di associazioni, gruppi e comunità Lgbt.
Altra iniziativa da segnalare è la firma del protocollo d’intesa tra le associazioni di rappresentanza Lgbt (ArciGay, Famiglie Arcobaleno, Agedo, MoreGay, Rete genitori Rainbow) e la Cgil di Modena per la promozione dei diritti delle persone Lgbt nei luoghi di lavoro e a tutela contro la discriminazione omofobica. “L’obbiettivo – spiega una nota – è formare i delegati e i funzionari sindacali per riconoscere e denunciare le molestie e le discriminazioni sul lavoro subite dalle persone Lgbt, ed eventualmente assisterle nella richiesta di risarcimento del danno subito”. Ma più di tutto, precisa la Cgil modenese, la formazione dei sindacalisti “dovrà servire a supporto di una contrattazione aziendale sempre più inclusiva per poter estendere i diritti alle coppie omogenitoriali, a cominciare dai permessi per assistere i figli biologici del partner, la flessibilità oraria, fino al riconoscimento degli istituti di welfare aziendali quali contributi per nidi e materne, borse di studio, strumenti per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.