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Gli istituti di ricerca e gli organi di stampa fanno notare quanto sia complicato stabilire con esattezza il numero dei cittadini ungheresi che hanno lasciato il loro paese per stabilirsi in altri stati dell’Unione europea. Le stime, peraltro approssimative, vanno da un minimo di 300.000 unità a un massimo che si avvicina al milione.
Il portale di informazione economica Portfolio ha provato a calcolare il numero degli ungheresi attualmente residenti in altri paesi dell’Ue. Vediamo alcune indagini fatte in questo ambito: secondo uno studio pubblicato dal KSH (Ufficio Centrale di Statistica) nel 2015, 330.000 cittadini ungheresi vivevano in paesi dell’Ue all’inizio del 2014. Secondo un’altra indagine firmata sempre dal KSH, all’inizio del 2013 350.000 ungheresi tra essi coloro i quali avevano lasciato il paese dopo il 1989 fino a un anno prima della realizzazione dell’inchiesta, vivevano all’estero.
Il problema, forse quello più difficile da risolvere per gli statistici, è che spesso, secondo Portfolio, le cifre degli stati membri dell’Ue non tengono conto degli stranieri, quindi anche degli ungheresi, che lavorano illegalmente sui loro territori, e dei pendolari. Inoltre, sempre secondo quanto riferisce Portfolio, di solito i paesi in questione, non documentano in modo sufficiente, con statistiche attendibili, il fenomeno dell’emigrazione.
Portfolio ha quindi provato a calcolare il numero degli ungheresi attualmente residenti nell’Ue, sulla base di dati di dominio pubblico. Dai calcoli fatti in questo modo risulta che, oggi come oggi, oltre 600.000 connazionali del primo ministro Viktor Orbán abitano in altri stati dell’Unione europea. Ecco i principali paesi ospitanti e il numero di ungheresi che vi risiede:
Regno Unito: 250.000
Germania: 192.340
Austria: 72.390
Svezia: 16.676
Paesi Bassi: 14.024
Spagna: 9.039
Irlanda: 8.648
Italia: 8.181
Francia: 6.818
Belgio: 6.464
Danimarca: 5.525
Secondo gli autori di questa inchiesta le cifre ottenute non significano che in pochi anni oltre mezzo milione di ungheresi ha lasciato il paese per raggiungere altri stati dell’Ue, dal momento che diversi di loro vi abitavano prima ancora che l’Ungheria aderisse ufficialmente all’Ue, cosa avvenuta il primo maggio del 2004. Secondo le statistiche menzionate da Portfolio risulta che nel 2003 il Regno Unito ospitava 12.000 ungheresi che risiedevano in quel paese ufficialmente, mentre in Austria ve n’erano 31.000.
L’attuale governo ungherese ha rapporti tesi con Bruxelles. Uno dei principali argomenti di dibattito e di scontro fra le parti è oggi la politica in ambito migranti che vede Budapest respingere l’orientamento dell’Ue, insieme agli altri membri del Gruppo di Visegrád. Malgrado ciò e a dispetto della propaganda governativa caratterizzata non di rado da messaggi provocatori rivolti ai vertici dell’Ue, sembra che la maggior parte degli ungheresi sia favorevole alla permanenza del loro paese nell’Ue. Molti di loro apprezzano la possibilità di spostarsi fra i paesi dell’Unione con maggiore facilità che se non fossero cittadini di uno stato membro. Secondo rilevamenti dell’Eurostat, comunque, il 46% degli ungheresi ha fiducia nell’Unione.
Se poi viene chiesta la loro opinione sui liberi flussi di lavoratori all’interno dell’Ue, il 75-80% risponde di vedere con favore questa possibilità. A maggio saranno passati quattordici anni dall’adesione dell’Ungheria all’Ue, e oggi come oggi possiamo dire che quasi tutti i cittadini dello Stato danubiano hanno un parente, un amico o un conoscente che ha vissuto o vive tuttora all’estero.