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"Ritardi, confusione e approssimazione rischiano di trasformare le nuove regole sull'Isee, entrate in vigore il primo gennaio e nate per garantire equità e giustizia nell'accesso alle prestazioni, in ostacoli e disparità per i cittadini". Questo l'allarme di Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, in merito al quadro che si sta configurando in seguito alla riforma dell'indicatore della situazione economica delle famiglie.
"I ritardi nell'emanazione del provvedimento e i conseguenti tempi stretti, troppo stretti, accordati agli Enti locali e agli enti erogatori per la definizione dei regolamenti attuativi - spiega Lamonica - stanno scaricando sui cittadini i disagi legati alla transizione da un sistema all'altro, non gestita o gestita con pressapochismo".
"Le regioni che stanno provando a dare soluzione ai problemi sorti - continua la dirigente sindacale - si trovano davanti ostacoli di carattere normativo e in questo contesto nei territori sta riprendendo forza il 'fai da te' interpretativo, che mette in discussione una delle principali innovazioni dell'Isee: essere un livello essenziale di accesso alle prestazioni". Lamonica denuncia che ad essere interessate da questi problemi sono "quelle famiglie e quei cittadini che richiedono o hanno richiesto servizi la cui scadenza è a 'scavalco' tra vecchio e nuovo regime", come le tasse universitarie, che scadranno il prossimo 31 gennaio. "Se le domande sono state fatte entro il 31 dicembre, sono state inoltrate con il vecchio Isee, ma dal 1° gennaio devono essere inviate con il nuovo: un caos che, appunto, crea disparità di accesso alle prestazioni".
"Fin dall'inizio - sottolinea la segretaria confederale della Cgil - abbiamo chiesto un periodo di sperimentazione per poter valutare tutte le problematiche che inevitabilmente sarebbero emerse con l'avvio del percorso, ma il ministero ha respinto questa proposta". "Anche l'insediamento del tavolo di monitoraggio previsto dalla legge non è ancora avvenuto, manca quindi una sede in cui cercare di individuare le opportune soluzioni", aggiunge Lamonica. Che conclude con una richiesta: "è necessario che il ministero riunisca il tavolo di monitoraggio, avvii un serio confronto con le parti sociali e con tutti i soggetti interessati per affrontare urgentemente questa situazione. Si interrompano le sperimentazioni sui cittadini".