I sei arresti di oggi nell'ambito della nuova inchiesta sulla sanità in Lombardia e relativa alla fondazione Maugeri (inchiesta peraltro collegata a quella riguardante San Raffaele), "gettano nuove e sempre più gravi ombre sulla sanità  ed evidenziano impietosamente l’incapacità della regione Lombardia di esercitare controlli efficaci su quel sistema che costituisce una delle principali realizzazioni dell’attuale Presidente". Lo afferma, in una nota la segreteria della Cgil lombarda che chiede le dimissioni del Presidente Formigoni, lo scioglimento del Consiglio e elezioni regionali anticipate.

La Cgil così prosegue: "Si rivendica efficienza, si ricorda ad ogni piè sospinto agli utenti quanto costano le prestazioni sanitarie, e poi non ci si accorge che qualcuno fa sparire somme ingenti (oggi, per la Maugeri, si parla di 56 milioni di euro, ma quanti sono nel caso San Raffaele?)".

"Ancora una volta - sottolinea la Cgil della Lombardia - vale ripetere che non è in discussione il sacrosanto principio della presunzione di innocenza: il punto non è questo. Il tema che di nuovo poniamo al Presidente Formigoni e a tutto il Consiglio Regionale, riguarda la sempre più urgente necessità di atti politici coerenti per riconsegnare credibilità ad una Istituzione fondamentale qual è la Regione Lombardia per tutti i suoi cittadini".

"Di fronte a questa pletora di indagini e provvedimenti giudiziari che stanno riguardando il Consiglio regionale - conclude la nota - esponenti vecchi e nuovi delle varie giunte Formigoni e potenti personaggi che gravitano da tempo attorno allo stesso Presidente o alla Compagnia delle Opere, non basta più appellarsi alle responsabilità dei singoli che non implicherebbero quelle del governo regionale".