A luglio la Nortel, multinazionale di telecomunicazioni, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per circa 40 lavoratrici e lavoratori. “Ci troviamo di fronte ad una scelta insensata da parte della multinazionale. Il 16 settembre ci sarà l’ultimo incontro previsto dalla procedura al Ministero del Lavoro, alla presenza dei manager inglesi di Ernst e Young, che sta portando avanti la ristrutturazione a livello internazionale” - dichiara Roberta Turi della Fiom Cgil di Roma. “Noi abbiamo chieste alternative ai licenziamenti, ma se la Nortel non cambierà idea dal 18 del mese circa 40 lavoratori verranno messi alla porta.”

I lavoratori di Roma e Milano hanno quindi deciso di mobilitarsi per convincere i vertici aziendali a trovare soluzioni condivise e da oggi hanno iniziato uno sciopero ad oltranza per bloccare l’attività dell’azienda che continua a lavorare per clienti come il Ministero degli Esteri, il Ministero degli Interni e quello delle Finanze. A Roma hanno deciso di presidiare gli uffici di via di Grotta Perfetta 643 giorno e notte, montando anche una tenda sul punto più alto dell’edificio. Cinque di loro hanno anche iniziato lo sciopero della fame. “Ho deciso di scioperare, di non nutrire il mio corpo, non perchè sono disperato, ma perchè ho una speranza, quella di contribuire a cambiare le cose” dichiara Antonio B., lavoratore Nortel. “Abbiamo portato avanti, con il sindacato e come lavoratori, tutti gli strumenti del dialogo con quest’azienda, ma fino ad ora ci siamo trovati davanti un muro. Quindi, dal nostro punto di vista, non ci rimane che praticare questa forma di lotta non violenta per indurre chi ha il potere a ricercare soluzioni condivise”. I lavoratori hanno anche deciso di appendere sulla facciata della sede della Nortel le gigantografie dei loro figli. “Quest'atto, decidere di licenziare lavoratori e lavoratrici esperti in tecnologie delle telecomunicazioni, che dovrebbero rappresentare il futuro del paese, fa il paio con l'impossibilità, per noi che siamo padri e madri, di dare un futuro certo ai nostri figli, se saremo licenziati” - prosegue Antonio.

Il 16 settembre, giorno dell’incontro, i lavoratori saranno in presidio dalle 10 alle 13, davanti alla sede romana di Ernst & Young in via delle Botteghe Oscure 4. Alle 14,30 , ora in cui comincerà il confronto decisivo al Ministero del Lavoro, si sposteranno davanti alla sede del Ministero in via Fornovo 8.