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L'accordo sulla produttività non si farà entro oggi, 18 ottobre, la data indicata dal governo prima del vertice europeo. Lo ha annunciato stamani il presidente di Rete Imprese Italia, Giorgio Guerrini, al termini di una riunione tra le associazioni datoriali in Confindustria. Il lavoro prosegue, ha aggiunto Guerrini. Ma salta il termine per l'intesa fissato dall'esecutivo.
Il governo ha ostacolato il confronto e impedito l'accordo. Lo spiega chiaramente la Cgil in una nota. La segreteria del sindacato, riunita oggi, conferma "la disponibilità della Cgil a proseguire il confronto con il sistema delle imprese, convinti che l’intervento del governo di ieri, teso a delegittimare il sistema di rappresentanza delle parti sociali e la loro autonomia, ha impedito che il confronto potesse entrare nella fase conclusiva".
La segreteria quindi pone le condizioni di una "eventuale intesa tra le parti, in applicazione dell'accordo del 28 giugno 2011".
L'accordo deve contenere: "La difesa del potere di acquisto dei salari nel contratto collettivo nazionale, legando aumenti di produttività alla contrattazione di secondo livello; la misurazione proporzionale della rappresentanza nelle Rsu; la rapida conclusione dei rinnovi contrattuali, luogo deputato non solo a definire le materie demandate alla contrattazione di secondo livello ma anche ad affrontare gli eventuali temi legati al recupero di efficienza e produttività. Su queste basi - conclude la Cgil - si è svolta la discussione in queste settimane, in particolar modo con Confindustria". Resta la disponibilità a proseguire.