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Oggi, 29 marzo, a Roma i sindacati hanno incontrato il ministro del lavoro Giuliano Poletti e il vice presidente del Molise Vittorino Facciolla, coordinatore della commissione Politiche sociali delle Regioni, per il tavolo sulla non autosufficienza. Alla riunione hanno partecipato anche le associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità gravi. Le associazioni e le parti sociali hanno rappresentato forte preoccupazione per i paventati tagli al Fondo per la non autosufficienza previsti nell’intesa in Conferenza unificata del 23 febbraio scorso.
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I sindacati hanno preso atto “positivamente” dell'impegno assunto da governo e conferenza delle Regioni, ribadito dal ministro Poletti, di ristabilire la dotazione del fondo per l’anno 2017 a 500 milioni di euro e del fondo per le politiche sociali a 311,56 milioni. Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil al termine della riunione hanno però chiesto, in tempi rapidi, “l’approvazione dell’atto formale che cancelli effettivamente i tagli ai fondi inferti con l’intesa Stato-Regioni”.
“In ogni caso – proseguono confederazioni e sindacati dei pensionati in una nota congiunta – bisogna rendere strutturali questi fondi e proteggere le risorse destinate al welfare come investimento strategico, che vanno perciò escluse dai tagli che si decidono con le manovre finanziarie in attuazione del patto di stabilità”. Per i sindacati le risorse stanziate sono ancora insufficienti “per rispondere in mondo adeguato ai bisogni e ai diritti di milioni di cittadini”. La richiesta è di un “graduale, ma certo, incremento delle risorse strutturali del Fondo, da integrare con le risorse globali oggi destinate a vario titolo a prestazioni rivolte alla Non autosufficienza”, a partire dalla prossima legge di bilancio.
Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil sollecitano infine "la presentazione della proposta di Piano nazionale per la non autosufficienza, da discutere finalmente nel tavolo, che deve affrontare prioritariamente la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, integrati con i nuovi Lea sanitari, come strumento per assicurare i diritti e la piena inclusione sociale delle persone in condizione di non autosufficienza”.