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Conclusa le settima edizione del Revolution Camp, il villaggio studentesco più grande d'Italia, quest'anno tenutasi a Montalto Marina (Vt). Due settimane in cui migliaia di studenti da tutto il paese si sono confrontati sull'attualità, la condizione studentesca e giovanile e su come ridare spazio a una generazione che per la prima volta si vedrà più povera dei propri genitori.
In chiusura del campeggio si è svolto il coordinamento nazionale della Rete degli studenti medi. "Abbiamo ribadito la necessità di rimettere al centro della nostra azione politica l'istruzione e la formazione, che devono tornare a essere luoghi di crescita sociale e dare gli strumenti di rilancio per una società differente, che punti a ridurre povertà e diseguaglianze", affermano in una nota.
"Per queste ragioni – dichiara il coordinatore Giammarco Manfreda – ci mobiliteremo dal primo giorno di scuola, per chiedere la realizzazione di un'altra idea di scuola che riparta dagli investimenti, dai livelli essenziali di prestazione per un diritto allo studio reale, per un'alternanza scuola-lavoro di qualità che valorizzi la didattica alternativa e che sia in grado di incidere nella società per riscoprire il valore della formazione anche al di fuori del contesto scolastico".
Appuntamento al 13 ottobre: "Mobiliteremo tutti gli studenti del paese – conclude Manfreda – perché crediamo che l'istruzione e la formazione debbano essere strumenti di inclusione e di mobilità sociale, per rispondere alle diseguaglianze, alla povertà e allo sfruttamento. Perché vogliamo cambiare la scuola per cambiare il mondo".